Contro le donne

"A mani nude", il libro di Stefania De Martino: una storia di violenza per riflettere

Davide Locano

Non è sempre facile riuscire a denunciare i soprusi e le violenze perpetrate da chi ci ama. Anzi non lo è mai. La violenza di qualunque genere resta dentro come una pallina di piombo, appesantisce l'anima e distrugge il corpo, poco alla volta. Allo stesso tempo però, parlarne diviene una richiesta di aiuto, una disperata ricerca di esperienze comuni che per quanto dolorose almeno danno l'idea alla vittima di non essere sola e di non essere la sola. Ciò che si cerca principalmente, ciò che aiuta davvero è scoprire esperienze positive che alimentino la speranza. I centri anti violenza (c.a.v.) mettono a disposizione le loro strutture e personale specializzato per far fronte a questa dannosa piaga sociale; ma non basta perché spesso le vittime si sentono al sicuro solo in casa e non riescono quindi, neanche a raggiungere questi centri. Dopo anni di esperienza nella gestione e collaborazione di centri anti violenza, l'avvocato Stefania De Martino ha voluto, nella sua opera A mani nude, romanzare a quattro mani con Federico Ascolese, una storia (purtroppo) come tante, ricreando le calde atmosfere di comprensione e condivisione dei c.a.v.; portando così parte della loro essenza a chi ancora non riesce ad uscire di casa. Amore; felicità; violenza; tradimenti; mistero; rapimento; pathos, gli ingredienti del buon romanzo ci sono tutti ed immersi nella lettura sembrerà di ascoltare un'amica che vorrete aiutare a tutti i costi, le cui sorti fino all'ultimo secondo vi lasceranno col fiato sospeso. di Mirko Mazzola