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Call center, la rivoluzione del Garante sul prefisso unico: scoppia la protesta a Isernia

Caterina Spinelli

Le offerte commerciali, che ci arrivano da quelle fastidiose chiamate agli orari più improbabili, saranno d'ora in avanti riconoscibili. Ad annunciarlo è il Garante per le comunicazioni, che ha stabilito come prefisso unico lo 0844. Lo stesso varrà anche per "le ricerche di mercato e pubblicità". Nulla di nuovo se si pensa che questa regola di trasparenza era già prevista dalla legge numero 5 del 2018 (in Gazzetta Ufficiale dal 3 febbraio). C'è però - spiega Repubblica - una scappatoia: un call center, incaricato di condurre una campagna di offerte per una società, potrà anche evitare lo 0844. Per fare ciò può utilizzare un numero che inizia per zero (come se fosse di una città) oppure un numero che inizia per 3 (come se fosse di un cellulare). Leggi anche: I divieti su Whatsapp In questo caso il cittadino sarà in grado di difendersi, oltre con la libertà di non rispondere, anche con la richiamata. Ad oggi, infatti, il cittadino non può richiamare l'utenza da cui è arrivata la telefonata. È prevista entro due mesi l'entrata a regime del sistema. Ma occhio, perché arriverà anche un altro prefisso: lo 0843, in dotazione, questo, ai call center che si occupano di indagini di tipo statistico, con l'eccezione dell'Istat che avrà una sua cifra particolare. E se noi cittadini esultiamo, non si può dire lo stesso della Regione Molise. Leggi anche: La folle norma sugli opinionisti dei talk show Forche Caudine, storica associazione che riunisce l'emigrazione molisana a Roma e nel mondo, protesta la scelta del numero 0844: "Il prefisso potrebbe generare confusione con quello della provincia di Campobasso e di una parte della provincia di Isernia, che possiede lo 0874". Una coincidenza che creerebbe malintesi, specialmente in aree con alti indici di vecchiaia tra la popolazione. Così l'associazione ha annunciato di voler scrivere anche al Garante, invitandolo a cambiare la decisione e ad adottare prefissi molto differenti da quelli in uso per le province italiane.