Sotto torchio
Desirée Mariottini, l'africano indagato: "Non l'avrei mai toccata, si vedeva che era una bambina"
"Non mi sarei mai permesso neanche di toccare Desirèe... si vedeva che era una bambina". Così Brian Minteh, il senegalese arrestato con l'accusa di aver ucciso la giovane Desirée Mariottini. Gli altri due (Alinno Chima e Mamadou Gara), anche loro in stato di fermo e interrogati nel carcere di Regina Coeli, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip Maria Paola Tomaselli ha così convalidato i fermi dei tre africani, mentre sarà decisa nelle prossime ore l'eventuale emissione di un'ordinanza cautelare sollecitata dalla Procura. Intanto al suo difensore, Giuseppina Tenga, il nigeriano Chima ha negato ogni responsabilità: "Il mio assistito oggi ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché non è neppure in grado di capire di che cosa è accusato", ha riferito l'avvocato. Peccato però che a smentire l'amico Minteh, che definiva palese la giovane età di Desirée, ci abbia pensato l'amico Gara: "Conoscevo Desirée, avevamo una storia, mi aveva detto di essere più grande, di avere 22 anni". Leggi anche: Desirée, la trappola mortale dei suoi aguzzini