Le carte dell'inchiesta
Riace, le frasi del sindaco Domenico Lucano alle immigrate: "Sposati con qualcuno se vuoi i documenti"
Il sistema che aveva adottato per regolarizzare gli immigrati era farli sposare. Domenico Lucano, sindaco di Riace, ai domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in una intercettazione dice infatti: "E' venuta Joy, un'altra disperata, una ragazza nigeriana che a Napoli si prostituisce, le hanno dato due dinieghi, è disperata e non vuole tornare. Sai cosa le ho detto, Joy aspetta, vai a dormire dove vuoi in qualche casa... Siamo abusivi, non c'è problema, gliel'ho fatti io i documenti, è illegale... sposati con qualcuno, come ha fatto Stella... li abbiamo sposati in un attimo, io ho azzerato tutta la burocrazia... ma l'ho fatto per aiutarla, ovviamente è una procedura forzata ma non per imbrogliare, ma per venire incontro a una ragazza che è stata sfruttata e umiliata". Leggi anche: Saviano lo insulta? Salvini: "Perché ti devi vergognare" Spiega il gip di Locri Domenico Croce, come riportato dal Tempo: "L'indagato vive oltre ogni regola, ritiene di poter impunemente violare nell'ottica del fine che giustifica i mezzi". Le accuse contestate dalla procura lo vedono al centro di una associazione che commetteva reati "contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio, così orientando l'esercizio della funzione della funzione pubblica degli uffici del ministero dell'Interno e della prefettura di Reggio Calabria, preposti alla gestione dell' accoglienza dei rifugiati nell' ambito dei progetti Sprar, Cas e Msna e per l' affidamento dei servizi da espletare nell' ambito del Comune di Riace, verso il soddisfacimento degli indebiti e illeciti interessi patrimoniali delle associazioni e cooperative".