Il documento

Danilo Toninelli, il sospetto sul crollo del ponte Morandi dei magistrati: le carte che inguaiano il ministro

Gino Coala

Sul tragico crollo del ponte di Genova che ha ucciso 43 persone si allungano i sospetti che anche il ministero dei Trasporti guidato dal grillino Danilo Toninelli possa avere delle responsabilità. I magistrati genovesi hanno sequestrato un documento dell'11 giugno, ben dieci giorni il giuramento del governo, con cui la Direzione di vigilanza sulle concessioni autostradali ha dato il via libera al progetto esecutivo di rinforzo degli stralli del viadotto, presentato da Autostrade. Leggi anche: Ponte Morandi, Toti smonta il governo di Salvini e DI Maio: "Toninelli, ti svelo un segreto..." Come ha rivelato il Corriere della sera, nelle carte veniva evidenziata la consapevolezza di Autostrade che chiedeva di far partire i lavori da settembre per intervenire alla "progressiva perdita di funzionalità relativa alle pile 9 (quella crollata) e 10 del Polcevera". Come riporta il ministero nel documento con cui dava parere favorevole: "L'intervento proposto allunga la vita degli stralli, fondamentali per la statica del ponte". Il sospetto dei magistrati è che nel corso della valutazione per il via libera a questi lavori, ci siano state delle falle nella valutazione del pericolo e della mancata chiusura del viadotto, nonostante da più parti fosse evidente che quel ponte non poteva più essere utilizzato.