Manovre a Milano
Rcs, la sede di via Solferino a Versace?
Il "trasloco" del Corriere della Sera tiene banco da mesi. Proprio nelle ultime settimane lo sciopero dei giornalisti di via Solferino contro la decisione del contestatissimo ad, Pietro Scott Jovane, non solo di liberarsi dell'immobile ma di trattare in esclusiva con il fondo di investimento Blackstone per la cessione del palazzo. Ora la questione si arricchisce di un nuovo particolare. O meglio, di un nuovo possibile affittuario: secondo l'Huffington Post, si tratta di Versace. Ma non è tutto così semplice, la faccenda e gli intrecci finanziari devono essere ricostruiti. Il piano - Secondo le indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, Blackstone sarebbe intenzionato ad acquistare l'immobile di Via Solferino, la sede storica del Corsera nel centro di Milano, per una cifra che oscilla tra i 100 e i 120 milioni di euro. Il palazzo verrebbe poi riaffittato proprio dalla redazione del Corsera, con un contratto di nove anni che prevede altri due possibili rinnovi, entrambi di sei anni. Un piano che, in teoria, dovrebbe accontentare e convenire a tutti: a Blackstone che si vedrebbe garantito un lungo affitto (ed entrate per molti anni), ad Rcs che riceverebbe liquitidà che serve come ossigeno e ai giornalisti, che la spunterebbero, evitando il trasloco in via Rizzoli, periferia di Milano, dove si trova il resto del gruppo. Le barricate - Eppure, la storia è nota, il Cdr del Corsera e la redazione (tutta) si batte contro la vendita dell'immobile (bollata come una "svendita"): la lista di comunicati, agitazioni e scioperi è destinata ad allungarsi. Jovane ribatte facendo leva sulle difficoltà finanziarie (recentemente è stato varato un aumento di capitale da 420 milioni, accompagnato dalla rinegoziazione del debito con le banche per 600 milioni). Ma la redazione teme un "tranello": il timore è che dopo la cessione dell'immobile, considerati gli alti costi di locazione, la società decida ugualmente di traslocare in via Rizzoli. E in questo contesto, come riferito dall'Huffington Post, spunta il nome del possibile nuovo inquilino: Versace, appunto. La triangolazione - Non solo rumors, ma anche fatti concreti. Blackstone, da tempo, è interessato a entrare nel capitale di Versace, il cui board ha dato mandato a Banca Imi per la ricerca di un socio di minoranza che entri attorno al 20 per cento. Insomma, i presupposti per l'ingresso di Blackstone in Versace ci sono tutti, tanto che Banca Imi avrebbe selezionato tra le varie proprio le proposte di Blackstone e Kkr, un altro big mondiale tra i fondi di private equity. Una triangolazione che, in definitiva, vede scattare la griffe di moda dalla pole position. Il timore - Per completare il quadro, bisogna ricordare che la redazione non teme soltanto il trasloco in periferia, ma una svendita dell'intera Rcs. Secondo il Cdr del Corsera, se la società si privasse del suo principale asset - quello immobile, appunto - diventerebbe una preda succulenta e facile da catturare per qualche acquirente internazionale (nonostante il debito). E se qualcuno, nonostante il debito, si facesse avanti, con buona approssimazione metterebbe mano agli organici per riequilibrare i conti. Per l'acquisto circolano i nomi dell'editore tedesco Axel Springer e del solito Rupert Murdoch. La direzione - Ultima nota, infine, è quella relativa al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che si è schierato in prima linea con i redattori in difesa della sede di via Solferino. Se la sede venisse venduta sarebbe costretto a farsi da parte, magari in favore di Mario Calabresi, oggi direttore de La Stampa. Non a caso negli ultimi giorni si è parlato della possibile fusione Corsera-La Stampa. Ma più che di fusione, è corretto parlare di "integrazione": i giornali resteranno separati, ma il gruppo lavorerebbe insieme in un'ottica internazionale.