Uccisa e fatta a pezzi da una banda di nigeriani

Pamela Mastropietro, Alessandro Meluzzi: "In atto in Italia processo di sostituzione etnica"

Matteo Legnani

Hanno cercato di vendercela come la morte di una tossica sbandata, finita in un brutto giro di delinquenti africani. Hanno persino invocato i riti voodoo, ma la verità è un'altra e assai più allarmante, per tutta l'Italia. Così lo psicologo Alessandro Meluzzi sulle pagine de Il Tempo, ad accompagnare la notizia che i genitori di Pamela Mastropietro hanno avuto il permesso di seppellire il corpo a pezzi della figlia uccisa a Macerata lo scorso 30 gennaio. O quel che ne resta, visto che alcuni organi non sono mai stati ritrovati. Meluzzi scrive che la fine di Pamela è la metafora di una Italia vittima dell'immigrazione che ha ormai raggiunto e permeato ogni parte del Paese, dalle città più grandi ai piccoli centri di provincia, tanto al nord quanto al centro e al sud. Anche nei suoi aspetti più truci, secondo lo psicologo, è in atto un "processo di sostituzione etnica" con gli stranieri che diventeranno maggioranza. Anche in campo criminale, dove la mafia nigeriana è ormai una realtà che controlla nel nostro Paese una cospicua parte del traffico di stupefacenti. Leggi anche: Pamela Mastropietro, c'è la mafia nigeriana dietro la sua fine atroce