Uccisa e fatta a pezzi

Pamela Mastropietro, Alessandro Meluzzi: "C'è la mafia nigeriana dietro la sua morte"

Matteo Legnani

Tre o quattro sbandati, criminali, assassini della peggior risma. E' "solo" questo che c'è dietro l'orribile fine di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa in un appartamento di Macerata qualche settimana fa? I "soliti" immigrati clandestini fuori dal controllo della legge? No. Secondo quanto scrive su Il Tempo Alessandro Meluzzi, la fine di Pamela fa emergere in tutto il suo orrore un fenomeno mostruoso che è ormai diventato realtà nel nostro Paese. Una realtà che in qualche modo sia gli inquirenti sia i media hanno tenuto sotto traccia, se non addirittura censurata, preferendo invece parlare di una ragazzina tossica e di riti vudoo o satanici legati allo smembramento del corpo di Pamela. Il fenomeno è quello della mafia nigeriana, che si avvale nel nostro Paese del bracciantato di migliaia di immigrati clandestini e che si nasconde tra le pieghe delle decine di migliaia di immigrati dall'immenso Paese africano. Una mafia crudele e spietata, che controlla ormai una parte cospicua del trafffico e della distribuzione di stupefacenti in Italia, secondo quanto scrive Meluzzi. Che non a caso definisce Pamela una "martire" in quanto, come tutti i martiri, testimone di una verità. Leggi anche: Pamela, lo sfogo del padre: "La sua mote simbolo del fallimento delle politiche femministe"