Prevenzione
Roma, Bari e Udine vincono il premio Sham-Federsanità Anci
Bari, Udine e Roma primi in Italia per la prevenzione dei rischi in Sanità. Sono loro le città a salire sul podio dell’edizione 2017 del premio Sham-Federsanità Anci, in corso a Firenze durante il Forum Risk Management. Mentre per la capitale è una riconferma, per la città pugliese e quella friulana è il primo riconoscimento conseguito. I progetti vincenti si sono distinti rispetto agli altri per innovazione, sostenibilità, riproducibilità, misurabilità e valore aggiunto. Le strutture che li hanno presentati, la Asl Bari, il Dipartimento di Prevenzione Asui di Udine e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Irccs, hanno ricevuto inoltre un riconoscimento in denaro pari a 6mila euro ciascuno. Il rischio zero non esiste e per questo la continua ricerca è essenziale, infatti il denaro è destinato ad essere reinvestito in azioni di prevenzione dei rischi con l’obiettivo di un miglioramento continuo e continuato. Ma questa edizione non si è contraddistinta soltanto per la grande qualità delle candidature presentate, ma anche per l’interesse e la partecipazione registrata: su tutto il territorio nazionale, il numero di soggetti e di progetti presentati è aumentato del 13% rispetto allo scorso anno, arrivando a contare ben 35 strutture candidate provenianti da 11 regioni italiane, con 44 progetti totali. A consegnare i premi, alla presenza dei referenti delle strutture partecipanti, sono stati il Ceo Sham Italia Christophe Julliard e Anna Paola Santaroni, direttore generale del San Giovanni Battista di Roma e coordinatrice per la Gestione del rischio di Federsanità Anci. «Questa edizione - ha spiegato Christophe Julliard - compie un passo in avanti rispetto alla promozione della cultura della prevenzione in materia di rischio in Sanità. Le best practice servono a stimolare uno scambio tra strutture sanitarie e personale: a livello nazionale e internazionale». Per Anna Paola Santaroni, infine, «è importante sottolineare che in nessuna struttura sanitaria esiste il rischio “zero”. È determinante adottare uno sistema che ne diminuisca l’incidenza e implementi il livello di qualità e sicurezza. È il conseguente completamento dell’articolo 32 della Costituzione». di Mariano Paolozzi