Dopo la condanna definitiva per il delitto di Garlasco

Stasi in aula per il processo sulla donna che lo pedinava: "Lei è ossessionata da me"

Benedetta Vitetta

Alberto Stasi è tornato in tribunale, stavolta come parte offesa. Condannato a 16 anni per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, il ragazzo aveva denunciato Maria Grazia Montanti per diffamazione e minacce aggravate. La donna gestiva una pagina Facebook intitolata "Delitto Garlasco: giustizia per Chiara Poggi", della quale Stasi si sarebbe accorto solo a dicembre 2011.  Nella deposizione davanti ai giudici, Stasi ha raccontato quanto la Montanti fosse ossessionata da lui, tanto da pedinarlo e fotografarlo nascosta nella sua auto in un parcheggio di Milano: "Se si leggono le centinaia di messaggi pubblicati - ha detto Stati - si comprende l'ossessione di questa persona nei miei confronti". Su quella pagina Facebook era stati espressi giudizi sul processo, avevano insinuato che "io avevo il codice dell'allarme della casa dei Poggi - ha aggiunto Stasi - E poi considerazione inerenti la mia vita personale, che facevo festini a sfondo omosessuale". In più contro Stasi sono partiti insulti come "bastardo" e accuse di "corruzione di periti e giudici e di vendita di organi umani". E per finire le minacce: "Sei finito - gli scrivevano - la pagherai, non basteranno i proiettili a fermare la parola divina".