Le toghe che fanna politica
Magistrati, il congresso Anm dedicato allo ius soli: le toghe vogliono fare politica
I giudici vogliono comandare l'Italia. Non è certo una novità. Ma se si tratta di ius soli, l'interferenza si fa ancor più fastidiosa: si tratta di una delle leggi più discusse e polarizzanti degli ultimi anni, quella sulla cittadinanza "regalata" agli stranieri. Eppure, le toghe, sentono il bisogno di dire la loro. Di sostenere il controverso provvedimento. Tanto che domenica prossima, come sottolinea Il Giornale, al centro del trentesimo congresso nazionale dell'Associazione nazionale dei magistrati, il sindacato dei giudici, ci sarà proprio lo ius soli (insieme alla legge sul fine vita e al tema delle droghe leggere). Lo dice già il nome dato alla kermesse che si terrà a Siena: "Nuove domande di giustizia tra libertà e diritto. Nuove famiglie, Liberalizzazione droghe leggere, fine vita, Ius soli". Intervistato dall'Agi, il leader dell'Anm, Eugenio Albamonte, spiega chiaro e tondo: "Vogliamo lanciare un sasso nello stagno e ribadire al legislatore che deve fare presto nel prendere le sue scelte". E ancora: "Noi magistrati non vogliamo avere un ruolo di supplenza, apriamo un dibattito non per dare orientamenti ma per rappresentare tutte le posizioni affinché ci siano strumenti di riflessione quantificati utili sia ai cittadini sia alla magistratura, per assumere decisioni ponderate". Parole che però non nascondono l'invasione di campo: i magistrati vogliono fare politica, in pressing sul Parlamento che vorrebbero veder legiferare secondo i loro desiderata. Per inciso, la sessione della kermesse dedicata a ius soli, fine vita e droghe leggere è fissata per domenica 22 ottobre alle 10 del mattino. Sarà introdotta da due magistrati, tra cui Silvia Abano, che nel 2014 è stata la giudice del tribunale civile di Roma che si è occupata dello scambio di embrioni all'ospedale Pertini. Durissima la presa di posizione di Maurizio Gasparri contro l'iniziativa: "Albamonte, che guida l'Anm, vuole dettare le regole al posto del Parlamento, decidendo su diritti e altri temi di fondamentale importanza. È l'ennesima prova del fatto che la magistratura è uscita da tempo dai suoi binari e ha la pretesa di fare le leggi. Vigileremo sul congresso dell'Anm e a tutela della democrazia e dei valori costituzionali di questo Paese", ha concluso il senatore di Forza Italia.