Sopravvissuto alla slavina

Rigopiano, inutilizzabili i 137mila euro raccolti per il piccolo Samuel che a 7 anni perse papà e mamma

Matteo Legnani

Sono passati nove mesi da quel tremendo 18 gennaio quando sul Gran Sasso, in Abruzzo, una gigantesca slavina si abbattè sull'hotel Rigopiano, seppellendolo completamente coi suoi ospiti. Ventinove persone persero la vita, altre 11 sopravvissero. Tra queste ultime, c'erano quattro bambini. Samuel, 7 anni, fu nella sua fortuna il più sfortunato. Perchè perse quel giorno papà Dino e mamma Marina, restando orfano di entrambi i genitori. Fu una delle storie più tristi di quei tragici giorni di soccorsi, ricerche, speranze e tragedie. Per Samuel nelle settimane successive, si mossero in tanti. Il piccolo venne affidato ai nonni, con lo zio (il fratello del padre scomparso) nominato tutore provvisorio e l'intero comune di Osimo in provincia di Ancona, dove Samuel prima della tragedia viveva coi suoi genitori, si mobilitò. In poche settimane furono raccolti oltre 137mila euro da mettere a disposizione del piccolo: un tesoretto che sarebbe servito per la sua istruzione, il suo mantenimento e chissà, per la sua tranquillità economica una volta raggiunta l'età adulta dopo una infanzia sconvolta da una perdita terribile. Invece, a nove mesi dalla tragedia, quei 137mila euro sono inutilizzabili da parte di Samuel e dei suoi nonni, perchè il tribunale dei minori competente non ha ancora nominato un tutore definitivo del piccolo. E finchè quella nomina non sarà effettuata, la somma non potrà essere a disposizione del bambino.