Lo scandalo di Roma

Sgomberi e immigrati, Feltri brutale contro Franco Gabrielli: "Sei il capo della Polizia o dei boy scout?"

Giulio Bucchi

Se non si capisce che occupare le case altrui è una forma intollerabile di violenza, si rischia di dire cazzate che confondono le idee. Non è solo questione dell' edificio sgomberato a Roma che ha generato tante stupide polemiche. Il problema è molto più grave e diffuso. Anche a Milano succede spesso che una vecchia signora esca di casa per fare la spesa e immediatamente ci sia un figlio di buona donna che approfitta della assenza della proprietaria per entrare nei suoi locali onde impossessarsene. È una bella cosa da approvare o anche solo da sopportare? Eppure si dà il caso che nessuno provveda a intervenire allo scopo di restituire l' alloggio a chi proditoriamente ne è stato privato. Di norma la poverina succube di prepotenti non ha mezzi propri per ribellarsi e finisce all' ospizio. Si commette così una ingiustizia che grida vendetta. Simili odiosi episodi si registrano ogni giorno. È possibile andare avanti così? Occorre aggiungere che gli usurpatori della proprietà altrui sono dei disperati a cui bisogna concedere delle attenuanti, ma non l' impunità. Se passa il concetto che il meno debole frega con l' inganno il debolissimo, va a farsi benedire la legalità. Inammissibile. Serve il pugno di ferro per impedire simili soperchierie. La polizia deve agire e non farsi impietosire. La guerra fra poveri è disgustosa. Se poi viene danneggiata la persona meno robusta, come sempre accade, è obbligatorio difenderla. La miseria non giustifica l' aggressione a gente senza la capacità di proteggersi. Ciò detto, ribadiamo: se le occupazioni abusive sono violenze, chi le effettua non si lagni se qualcuno lo prende a calci nel posteriore. Merita di essere punito. Ecco perché non ci scandalizziamo se lo stabile di piazza Indipendenza nella capitale è stato sgomberato dagli agenti con maniere brusche. Era l' unico modo per ripristinare la legalità. O ce ne era un altro, tipo la persuasione, la gentilezza, la diplomazia, mazzi di fiori e baci in fronte? Buttare fuori gli occupanti di alloggi richiede fermezza e decisione, altrimenti non se ne vanno. Una operazione del genere non è certamente elegante ma necessaria, uno spettacolo orribile però senza alternative. E allora l' ex prefetto dell' Urbe, attuale capo della polizia, Franco Gabrielli, ha sbagliato delle grosse a prendersela con i propri uomini che hanno eseguito gli ordini con professionalità ed efficacia. È stato chiesto loro di svuotare il palazzo dei pensionati? Ebbene lo hanno fatto nell' unica maniera possibile, scacciando chiunque. Gabrielli ha redarguito un poliziotto che, davanti al lancio da una finestra di una bombola di gas (non una piuma) destinata a colpire in testa un agente, ha gridato: spezzate un braccio al perfido lanciatore. Che altro avrebbe potuto dire? Gettateci in capo anche un tavolo o un armadio? Egregio dottor Gabrielli una domanda: l' edificio romano andava sgomberato ai tempi in cui lei era prefetto? Se è così perché non ha eseguito tale sgombero? E ora ci spieghi perché attacca i suoi collaboratori che, invece, si sono impegnati a realizzare le disposizioni piovute dall' alto. I poliziotti non sono assistenti sociali né suore: non sono obbligati per decreto a prenderle ma è consentito loro di reagire. Lei ha la vocazione del tutore della legge o del boy-scout? di Vittorio Feltri