Decreto scuola
Università, in 84mila a tentare il test: ne passerà solo uno su 7
Più di 84mila aspiranti medici sono giunti da tutta Italia per sostenere il test di ammissione alla facoltà di medicina e odontoiatria nelle università italiane. I posti sono però solo 10.771, cioè solo uno steudente su sette potrà essere ammesso. E oggi, 9 settembre, è anche il giorno in cui il Consiglio dei Ministri approverà il decreto legge sulla scuola. Dalle prime indiscrezioni appare certa la cancellazione del "bonus di maturità". Nei test tenuti in questi giorni non verrà calcolato quindi il voto di maturità, come inizialmente si era ipotizzato. Secondo il decreto ministeriale firmato lo scorso giugno, un 100 e lode sarebbe valso fino a 10 punti di chi è andato sotto l’80, ma il Ministero ha deciso di fare marcia indietro e abolire il bonus. Ciò non è bastato però a frenare la rivolta dei giovani contro la ghigliottina del test di ammissione. "Divieto d'accesso al futuro". Questo lo slogan del flash mob che l'Udu, il sindacato studentesco, ha mostrato in occasione dei test di Medicina, prima dell'ingresso in aula dei candidati, davanti all'Università di Roma "La Sapienza". Una schiera di ragazzi con una maschera raffigurante il cartello stradale "divieto d'accesso". Si parla anche di nuove assunzioni nel corpo docente delle scuole pubbliche per il prossimo triennio, con un'attenzione particolare agli insegnanti di sostegno. Da dove arriveranno i 400 milioni di euro stanziati per il decreto su "istruzione, università e ricerca"? Prevalentemente dalla tassa sugli alcolici, così ha reso noto il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, durante la conferenza stampa seguita all'approvazione del dl da parte del Consiglio dei Ministri. Agevolazioni anche per gli studenti provenienti da famiglie disagiate: possibilità di usare edizioni di libri precedenti e fondi per l'acquisto di volumi di testo e i-pad. Tra le regole sono state vietate le sigarette elettroniche in tutti gli edifici. I proventi delle sanzioni pecuniarie saranno riassegnati al ministero della Salute "per il potenziamento dell'attività di monitoraggio sugli effetti derivanti dall'uso di sigarette elettroniche, nonché per la realizzazione di attività informative finalizzate alla prevenzione del rischio di induzione al tabagismo".