Il caso
Evade il fisco ma viene assolto,i giudici: "Non poteva pagare"
Accusato di evasione fiscale, viene assolto. La strana storia la racconta il Gazzettino di Venezia e arriva dal tribunale di Chioggia. Protagonista è Roberto Tosello, un imprenditore che gestisce un'azienda tessile di Cavarzese, in provincia di Venezia, la Confezioni Grazia srl. Tosello è finito nel mirino della magistratura per non aver versato al Fisco 220 mila euro di Iva per il 2009 e 158 mila per il 2010. Il suo legale, Umberto Pauro, ha impostato la tesi difensiva sostenendo che Tosello ha evaso per poter pagare gli stipendi ai suoi dipendenti. Insomma l'imprenditore ha dovuto scegliere tra pagare lo Stato o pagare chi lavora con lui. Senza pensarci sù, Tosello ha scelto i suoi dipendenti. Assolto - Così il giudice del Tribunale di Chioggia, Enrico Ciampaglia, lo ha assolto "perché il fatto non costituisce reato". "Nessun rimprovero", ha scritto il giudice nelle motivazioni della sentenza, "può muoversi al Tosello, poiché si è venuto a trovare senza colpe e vie alternative nell'impossibilità di pagare gli acconti Iva". La decisione del giudice di Chioggia non è l'unica in questo senso. Altri magistrati si erano già mossi nei mesi scorsi sulla stessa linea. Come nel caso di Maria Grazia Fedon, scagionata dal tribunale di Padova per le stesse accuse di Tosello per "insussistenza del reato". Fassina l'aveva detto - Stessa sorte per Enrico Stobbia, un autotrasportatore che travolto dalla crisi ha pagato i suoi debiti con tutti tranne che con lo Stato ed è stato assolto. Insomma queste sentenza cominciano a fare giurisprudenza e creano dei precedenti importanti. Sembra quasi che la magistratura abbia dato retta al vice-ministro dell'Economia, Stefano Fassina che qualche settimana fa, tra le polemiche, aveva affermato: "In Italia in tanti evadono le tasse per sopravvivere. Non tutti gli evasori hanno come obiettivo quello di fregare il Fisco. Senza voler strizzare l'occhio a nessuno - aveva detto il "giovane turco" - ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno. Non è una questione di carattere prevalentemente morale". Ora le parole di Fassina trovano consistenza anche in tribunale. (I.S.)