Airbus scomparso nell'oceano

Silvia Tironi

L’ipotesi che a causare l’incidentedell’airbus A330 di Air France, che si è inabissato nell'oceano Atlantico lo scorso 31 maggio sia stata un’esplosione sembra sempre piùlontana. Intanto sale a ventiquattro il numero dei corpi recuperati su untotale di 228 persone che erano presenti sull’aereo. La Marina brasiliana haanche recuperato il timone di coda del velivolo, ma non si vedono tracce dibruciature o dilaniamenti dovuto a un violento scoppio. Il ritrovamento deltimone è importante perché uno degli ultimi messaggi automatici lanciatidal veivolo ne segnalava il malfunzionamento. Tanto il timone quanto tutti glialtri resti mostrati finora nelle immagini rese pubbliche non mostrano il minimo segno di bruciature. Né la Forza aerea, né la Marina militare brasiliana hanno finora rilasciato uncommento sullo stato dei pezzi recuperati in mare, attenendosi all'accordointernazionale secondo il quale spetta ai francesi, e solo ai francesi,l'inchiesta sulle cause del disastro. Dal canto loro le autorità brasiliane hanno confermato che la priorità "è il recupero dei corpi, dei sopravvissuti e dei restidell'aereo". Intanto il gruppo Air France ha presentato ai piloti un "calendario disostituzione in pochi giorni" delle sonde che permettono di controllarela velocità sui suoi velivoli A330 e A340. Lo hanno riferito aigiornalisti fonti del Sindacato nazionale dei piloti di linea.