Il dramma
Suicida a 14 anni perché gay
Due messaggi uno su un foglio di carta, l’altro sulla sua pen drive. “Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia". Un ragazzino di quattordici anni ha scritto queste parole, si è procurato dei tagli alle mani e all’inguine, poi si è buttato al terrazzo condominiale. E’ successo la notte scorsa a Roma, in una stradina della borgata romana di San Basilio. Nel messaggio il ragazzo avrebbe anche raccontato di essere stato emarginato dagli amici della sua comitiva proprio perché gay. Il precedente - Il suo corpo senza vita, secondo la ricostruzione del quotidiano Repubblica, è stato trovato a terra da un giovane che rientrava a casa nel parco giochi che ha avvisato le forze dell’ordine. I genitori, due dipendenti statali, non l’hanno più visto in casa e sono scesi a cercalo. Gli investigatori starebbero vagliano alcuni sms inviati dalla vittima ad alcuni amici dove si lamentava per il disagio, per gli sfottò continui, da parte di alcuni bulli del quartiere che continuavano a prendersi beffa di lui. Non si esclude, perciò,l’ipotesi dell’istigazione al suicidio. Sempre a Roma alla fine dell’anno scorso si era tolto la vita un altro adolescente anche, secondo la denuncia del portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo perché si sentiva emarginato dagli amici. Le reazioni - Il consigliere comunale di Roma Imma Battaglia (Sel) si augura "che a settembre il dibattito nazionale sulla legge contro l'omofobia sia condotto senso di responsabilità verso i ragazzi e le loro famiglie, affinché si abbassino i toni delle parole per elevare il livello dei diritti civili, perché nessuno si senta escluso o emarginato". Gay Center Fabrizio Marrazzo rivolge un appello a Letta affinché così come è stato fatto con il femminicidio si approvi una legge contro l'omofobia.