I recenti sviluppi

Yara, le ultime notizie. Accento meridionale, forse calabrese: l'identikit di "Mario"

Eleonora Tesconi

Ancora novità sul caso dell'omicidio di Yara Gambirasio. Don Antonio Citterio, cappellano dell'ospedale di Rho, descrive la voce dell'uomo che ieri, giovedì 8 agosto, ha telefonato alla portineria del presidio sanitario per sapere se la sua lettera, in cui si definiva l'omicida della piccola Yara, era arrivata: accento meridionale, forse calabrese. Dall'altro lato della cornetta, sempre "Mario", che ha anche dichiarato di essere un malato terminale di cancro. Gli inquirenti stanno pertanto indagando sui tabulati dell’ospedale, a cercare "quel nome" nelle cartelle cliniche dei pazienti dei reparti oncologici. I precedenti segnali - Dal messaggio nel registro della cappella a una lettera indirizzata al cappellano. Si chiamerebbe "Mario" la persona che si definisce "l'omicida di Yara Gambirasio" e che sabato scorso ha lasciato le sue tracce nella chiesa di Santa Maria della Pace a Rho, cittadina alle porte di Milano. L'uomo è tornato a farsi vivo con una lettera che don Citterio ha trovato lo scorso 6 agosto sotto lo zerbino di casa. La notizia, riportata ieri, giovedì 8, dall'Eco di Bergamo, trova conferma e, secondo alcuni investigatori, l'individuazione dell'autore dei messaggi non sarebbe molto lontana. Sempre nella giornata di ieri è arrivata anche la telefonata in portineria, da parte dello stesso Mario, per accertarsi che la missiva fosse arrivata al destinatario. Nella lettera, in particolare, l'uomo avrebbe ammesso di essere stato lui l'autore del messaggio nel registro della chiesa. Alcuni filmati delle telecamere dell'ospedale, e in particolare di quelle a ridosso della portineria, sono al vaglio degli inquirenti. Se l'uomo fosse in realtà un mitomane sarebbe denunciato per procurato allarme.