Meglio scappare che integrarsi

Istat, immigrati in fuga dall'Italia per la crisi, ma Confindustria vede la ripresa in autunno

Ignazio Stagno

Gli immigrati scappano dall'Italia. Il ministro Cecile Kyenge li vuole integrare, ma loro vanno via perchè nel nostro paese non trovano occupazione. A rilevarlo sono i nuovi dati Istat sull'afflusso degli stranieri nel nostro Paese. Nel 2012, per effetto della crisi economica, sono aumentati del 17,9% gli stranieri rientrati nel loro Paese o trasferiti in altro Stato estero.  Disoccupati in fuga - Si tratta nel complesso di 38.218 persone. L'Istat sottolinea che si tratta di un fenomeno probabilmente sottostimato, cioè il numero reale di coloro che abbandonano l'Italia è molto maggiore. La crisi ha portato via il lavoro agli immigrati. Il tasso di disoccupazione degli stranieri nel nostro Paese tra il 2008 e il 2012 è salito di quasi 2 punti percentuali rispetto agli italiani. Peggio, se si considera l’intero periodo a partire dall’inizio della crisi: il numero di lavoratori immigrati è diminuito di 6,5 punti percentuali contro 1,8 punti degli italiani. Già nelle scorse settimane aveva ben fotografato la situazione il terzo rapporto annuale del ministero del Lavoro: “Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia”. Il dato è chiaro: i disoccupati stranieri sono circa 382 mila. Una marea di immigrati che sta sul nostro territorio di fatto senza eserciatare alcuna professione. Insomma più che integrarsi gli immigrati preferiscono la fuga. Segni di ripresa -  E le buone notizie sul fronte occupazione continuano a non arrivare. Infatti c'è un nuovo record per la disoccupazionein Italia: a maggio le persone in cerca di lavoro erano 3 milioni 140mila, il 12,2% della forza lavoro (+0,2 punti su aprile). A renderlo noto la Congiuntura flash di Confindustria aggiungendo che diminuiscono ancora gli occupati: -27mila sul mese precedente (-0,1%), -387mila su un anno prima (-1,7%). Il calo proseguira': le attese delle imprese sull'occupazione nel trimestre in corso sono ancora negative, sui livelli di fine 2009. Ma infine arriva una nota di speranza. Confindustria annuncia infatti che la fine della recessione e inizio dela ripresa potrebbe arrivare gia' in autunno. (I.S.)