Il calvario

Firenze, marocchino tiene la moglie segregata in casa: "Una città impura"

Eleonora Tesconi

Tiene rinchiusa la moglie in casa perché "Firenze è una città impura". Questa è stata quanto spiegato da un 36enne egiziano che ha costretto alla prigionia la moglie marocchina di 31 anni. La donna, segregata e maltrattata, da circa due anni non aveva più contatti con l'esterno e veniva picchiata dal marito. Secondo quanto si è appreso, oltre alle elucubrazioni sulla "città impura", la follia dell'uomo si è scatenata per piccole "disobbedienze" della moglie, come una cena non gradita. La denuncia - Poche settimane fa, dopo un ennesimo sopruso, la donna ha avuto il coragggio di rivolgersi ai carabinieri e denunciare i maltrattamenti. L'uomo era entrato nella camera da letto dei figli, si era acceso una sigaretta, la moglie aveva protestato. Per tutta risposta l'uomo ha spento la cicca sulle mani della donna, per poi andarsene di casa. La donna, questa volta, però ha reagito: dopo aver telefonato a un'amica a sporto denuncia ai carabinieri. L'arresto - L'egiziano è stato fermato dal comando provinciale di Borgognissanti con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi e violenza sessuale continuata. L'arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari, ed è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere motivata con la "piena credibilità della parte offesa che risulta aver reso dichiarazioni logiche e coerenti, prive di accenni polemici nei confronti del marito".  Dichiarazioni che sono "segnate dalla sopraffazione e dalla violenza psichica e psicologica". I maltrattamenti subìti dalla donna, inoltre, sono stati confermati alle forze dell'ordine anche dall'amica che l'ha accompagnata a sporgere denuncia.