La rivoluzione di Bergoglio
Vaticano, l'indiscrezione: "Cardinal Bertone si è già dimesso"
«Stavolta se ne va davvero», «ma no, sono le solite voci incontrollate che si rincorrono», «non saranno tornati corvi e veleni?». Dal Vaticano nell’era di Francesco un fil di fumo non proprio bianco esce di nuovo e si disperde nell’aria, prontamente catturato da agenzie, giornalisti, siti, blog. Spaventa soprattutto l’incubo di una nuova stagione di acque torbide, di voci fatte trapelare ad arte. La notizia è che il cardinale Tarcisio Bertone nello scorso fine settimana avrebbe presentato le dimissioni da segretario di Stato. Dimissioni, secondo alcuni, dovute alle pressioni ricevute dagli otto cardinali della Commissione voluta da Bergoglio al fine di una maggiore collegialità nel governo della Chiesa cattolica. Secondo altre interpretazioni si tratterebbe di una «scelta del tutto personale» di Bertone. Il Papa adesso non saprebbe bene come comportarsi: ossia se sia meglio accettare queste dimissioni e rendere pubblica la notizia oppure temporeggiare e attendere qualche settimana, per un passaggio di consegne nel ruolo-chiave vaticano della segreteria di Stato il meno traumatico possibile. Per la sua successione si parla di monsignor Dominique Mamberti, numero due della segreteria di Stato, o del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Mesi di bufere e scandali - Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, fa sapere che «il cardinal Bertone lavora tranquillamente, ha le sue udienze con il Papa, si parlano spesso per questioni di ufficio: lo abbiamo visto oggi nella basilica vaticana accanto a Papa Francesco e andrà con lui in viaggio a Rio de Janeiro a luglio». In conclusione, «il cardinale Bertone è segretario di Stato in piena funzione in quanto, come è noto, riconfermato con tutti i responsabili della Curia romana “donec aliter provideatur”, finchè non si provveda diversamente, ossia finchè lo stesso Pontefice non decida le nuove nomine». E padre Lombardi non pensa «che lo farà nei prossimi giorni». Sulle dimissioni del cardinale salesiano le voci si rincorrono da mesi, per non dire da qualche anno addirittura. A parte il fatto che quasi sempre si è verificato che all’elezione di un nuovo Pontefice il segretario di Stato sia cambiato, magari non subito, nel caso specifico Bertone ha attirato su di se’ forti critiche, è stato coinvolto nei casi scottanti delle dimissioni di Ettore Gotti Tedeschi dalla direzione dello Ior, la «banca vaticana», e, come buona parte delle gerarchie della Curia, negli scandali Vatileaks, con tanto di corvi svolazzanti. Ha dovuto anche affrontare un disastro finanziario terrorizzante che minacciava - ma il pericolo non è ancora scomparso - la sua Congregazione, quella dei salesiani, una presunta truffa di oltre cento milioni di euro ai danni dell’ordine di religiosi ispiratosi a San Giovanni Bosco, che avrebbe provocato il loro collasso economico. A parte i fatti più o meno concreti in cui il cardinale potrebbe essere stato coinvolto, a lui si attribuiscono quelle che, di volta in volto, possono apparire come virtù o come difetti: scarsa diplomazia, scelta di collaboratori non sempre dettata da logica e competenza, poco «politico». E certo in molti non dimenticano che il piemontese da Romano Canavese, classe 1934, con la passione dichiarata per il calcio, è stato voluto fortemente da Benedetto XVI al posto di Angelo Sodano per dare un'impronta più «pastorale» e appunto meno «politica» all’attività della segreteria di Stato. E che tra le sue altre virtù, oppure difetti secondo alcuni, c’è l’ inossidabile fedeltà a Joseph Ratzinger. «Non mi sento solo» - Nel giugno scorso, nel bel mezzo del ciclone provocato dall’arresto del maggiordomo del Papa, le voci sulle dimissioni di Bertone erano di nuovo date per certe. Lui stesso, però, intervenendo in varie occasioni, aveva chiaramente fatto intendere di non avere nessuna intenzione di andarsene. In un'intervista a Famiglia Cristiana, aveva parlato di un complotto organizzato dalla stampa italiana contro la Chiesa, sottolineando di essere «al centro della mischia. E vivo queste vicende con dolore, ma anche vedendo costantemente al mio fianco la Chiesa reale, le persone di ogni ambito che mi manifestano il loro affetto e si stringono in unità». E’ passato un anno, sono accadute cose straordinarie, come le dimissioni di un Pontefice, proprio quelle di Benedetto XVI, e l’ascesa al soglio pontificio di un cardinale che arriva «dall’altro mondo», dall’Argentina, che ha già imposto un nuovo stile in Vaticano, ma si muove con cautela in direzione delle nuove nomine in Curia. di Caterina Maniaci