Carabiniere coraggio

Giangrande sta mglio: "Voglio tornare a correre"

Giulio Bucchi

Sta meglio, Giuseppe Giangrande, il brigadiere ferito davanti a Pazzo Chigi il giorno del giuramento del governo Letta da un colpo di pistola sparato a bruciapelo da Luigi Preiti. Operato per ridurre la lesione al midollo, da una ventina di giorni è stato trasferito in terapia subintensiva a Montecatone, pochi chilometri da Imola, dove sta procedendo con la riabilitazione per tentare di recuperare la mobilità. E i progressi sono notevoli, anche perché lo spirito del carabiniere è incrollabie. Appena ricoverato, ha preteso di avere tra le mani il telecomando per essere informato, ora dopo ora, su quel che accade fuori dalle quattro mura della sua stanza. E ora, fa sapere la 23enne Martina, la figlia orfana di madre che lo segue ogni giorno e gli legge centinaia di messaggi, lettere ed e-mail, ha lanciato già una nuova sfida: "Voglio tornare a correre", ha detto Giangrande, grande sportivo e appassionato di ciclismo e atletica. Suo fratello, anche lui carabiniere a Pavia, gli ha mandato una foto mentre indossa una maglietta sportiva con tanto di foto e dedica: "Corro anche per te". Da lì la promessa, a se stesso e ai familiari. E' già riuscito a sedersi su una sedia, risultato straordinario visto il poco tempo trascorso da quella terribile domenica mattina. Dello sparo di Preiti, rivela Martina, non parla mai. Ma ogni tanto al fratello chiede: "Quando si farà il processo?". La raccolta fondi di Libero per Giuseppe e Martina Giangrande   Per le vostre donazioni: Editoriale Libero srl, causale: Libero pro brigadiere ferito, IBAN: IT39 A 03069 09451 100000000890