Il caso a una svolta

Da supertestimone a indagatoE' lui il killer della Orlandi?

Nicoletta Orlandi Posti

  Da supertestimone a indagato per omicidio. Il caso di Emanuela Orlandi si trova di nuovo a una svolta: Marco Fassone Accetti, l'uomo che ha fatto ritrovare un flauto identico a quello che 26 anni fa portava con sé la studentessa sparita, dopo aver raccontato agli inquirenti il suo ruolo di telefonista durante il rapimento, adesso risulta indagato con l'accusa di sequestro di persona con l'aggravante della morte dell'ostaggio. I magistrati attendono le analisi sul flauto: la polizia scientifica sta cercando di individuare tracce organiche e impronte sullo strumento da comparare con il dna di Emanuela. Per i risultati si dovrà attendere circa 15 giorni.  Già condannato per omicidio - Nel frattempo gli investigatori stanno passando al setaccio la vita di Accetti ed è venuto fuori che il fotografo è già stato condannato per omicidio colposo per aver investito e ucciso un bambino di dodici anni sei mesi dopo il rapimento di Emanuela Orlandi, quindi proprio mentre era impegnato, per sua stessa ammissione, a contattare ragazze per proporre servizi fotografici a pagamento. Il ragazzino era figlio di un funzionario uruguayano dell'Onu e venne trovato morto sul ciglio della strada che taglia la pineta di Castel Porziano. Marco Accetti disse di averlo investito e di essere poi scappato quando si era accorto che era morto. Lo hanno condannato per omicidio colposo.  L'ottimismo del fratello di Emanuela - Riguardo al flauto gli investigatori ritengono che Accetti sappia cose che difficilmente un estraneo alla famiglia Orlandi potrebbe conoscere. Secondo Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, "quello è il suo flauto". "Io l'ho visto e mi sono anche informato in un negozio di musica sui modelli dell'epoca e tutto corrisponde, anche la custodia", ha detto spiegando che "il flauto è un oggetto che scomparve insieme a Emanuela".  La lettera di Agca - Intanto Pietro Orlandi ha ricevuto una mail da Ali Agca, attraverso il suo legale, in cui l'attentatore del Papa gli scrive di non mollare perchè il "castello sta per crollare". "Caro amico Pietro - si legge nella mail - Hai visto... con le confessioni di Marco Fassoni Accetti sta emergendo una parte della verità che io ti avevo rivelato. Tuttavia questo Marco Fassoni Accetti è soltanto una piccola manovalanza che non può essere determinante per scoprire tutto e liberare Emanuela e Mirella che sono vive tuttora". Pietro Orlandi si dice fiducioso che si arrivi a una svolta. "Al di là di Accetti comunque stanno confluendo diverse situazioni - spiega - il fatto stesso che fino a qualche mese fa non si potesse parlare di Emanuela in Vaticano e ora sì è un passo avanti. Credo che in molti si siano resi contro che e' necessario arrivare alla verità".