Ricerca Censis-Bocconi:
Solo un direttore sanitario su tre ha delle competenze medico-sanitario. Le Asl italiane sarebbero in mano in buona parte a persone che vantano soprattutto curriculum politici. La fotografia della situazione è stata scattata da una ricerca della Fondazione Censis in collaborazione con il Cergas Bocconi: Nel Sud sono quasi uno su due (il 44%), percentuale che scende nelle regioni del Centro e del Nord e si attesta intorno alla media del 16%. Vantano esperienze in campo economico, sociale e giudiziario ma soprattutto politico. Solo il 33,3% può contare su un background medico-sanitario. Questi soggetti hanno un ruolo fondamentale visto che decidono quali primari promuovere e gestiscono aziende che in media contano tra 1500 e 2500 medici e tra 500 e 1000 unità di personale non sanitario. I direttori sanitari però hanno anche un’autonomia limitata. Tra gli intervistati in molti ammettono di avere “un’autonomia operativa vincolata, e di essere manager a sovranità limitata, condizionati da pressioni e da vincoli esterni di natura politica”. Il 63% degli intervistati definisce i rapporti “con i sovraordinati della sfera politica molto (9,6%) o abbastanza intensi (53%)”.