Viaggio della speranza
Nuova ondata di sbarchi di migrantiDue uomini sono morti per ipotermia
Sono morti per ipotermia due dei 90 uomini soccorsi nel Canale di Sicilia. Dopo l'intervento della nave della Marina Cassiopea e dei mezzi delle Capitanerie di Porto, i migranti sono stati fatti salire su una motovedetta della Guardia Costiera che si è diretta verso il porto di Lampedusa. Due di loro, però, non ce l’hanno fatta e sono morti prima ancora di arrivare al porto dell’isola. L’imbarcazione con a bordo i 90 immigrati, tutti uomini di origine subsahariana, era stata avvistata dalla nave Jolly Grigio nel pomeriggio di ieri a 65 miglia da Lampedusa. Sul posto erano state dirottate la nave Cassiopea della Marina e le motovedette della Guardia Costiera. Agli immigrati sono stati distribuiti generi di conforto e coperte termiche. Una decina di persone è stata trovata in gravi condizioni dai soccorritori anche perchè l’imbarcazione aveva già cominciato ad imbarcare acqua, i due migranti sono morti quando la motovedetta era ormai a poche miglia dal porto ed ogni tentativo di soccorrerle si è rivelato inutile. La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità sulla morte dei due immigrati. Salgono così a 565 i migranti arrivati sulle coste siciliane in 48 ore. E’ probabilmente prematuro parlare di una "nuova ondata" di sbarchi, dopo la sensibile flessione del fenomeno registrata l’anno scorso, ma al Viminale seguono con grande attenzione e un pò di comprensibile preoccupazione la ripresa dei "viaggi della speranza". Anche perchè, con la primavera ormai iniziata e le condizioni meteo marine destinate inevitabilmente a migliorare, i "mercanti di uomini" potrebbero essere tentati dal tornare in forze al vecchio, redditizio business. In effetti, le cronache dell’ultimo mese sembrano confermare la tendenza registrata dai servizi segreti nell’ultima relazione al Parlamento, ovvero "la frammentazione degli approdi nelle aree del Trapanese, del Ragusano, dell’Agrigentino e del Siracusano" nel tentativo di eludere i controlli : in queste zone, secondo gli 007, è ormai attiva "un’efficiente rete di basisti nordafricani", "incaricata di facilitare le operazioni di sbarco e di segnalare alle organizzazioni criminali di riferimento le attività di controllo delle forze dell’ordine". Non più tardi dell’11 marzo, nel giro di poche ore, era stato soccorso prima un gommone che andava alla deriva nel Canale di Sicilia con a bordo 74 migranti, poi un barcone di una decina di metri con un’altra sessantina tra uomini e donne, alla deriva a 116 miglia a sud di Lampedusa. Mentre tra il 12 e il 23, con cadenza settimanale, si sono registrati più di un centinaio di arrivi in Puglia, nel Salento, per lo più di pachistani e afgani partiti dalle coste greche. Anche se l’emergenza legata alle cosiddette "primavere arabe" è ormai superata, la direttrice nordafricana resta quella più battuta. In particolare, il flusso di clandestini più consistente continua ad arrivare dalla Libia, area di origine e di destinazione per i migranti che provengono via Nigeria, Ghana, Guinea, Mali, Somalia e Sudan e via di transito preferenziale verso l’Europa per quelli partiti da Egitto, Tunisia, Marocco ed Eritrea. Gli stessi analisti dei servizi segnalano "una contrazione dei flussi migratori dalla Tunisia" e una "leggera crescita" di quelli dall’Egitto, grazie ad un network di basisti, egiziani e non, da tempo residenti in Italia o a Malta, mete privilegiate dei viaggi.