Il giallo di Perugia

Processo Meredith, l'accusa in Cassazione: "Annullare assoluzioni Sollecito e Knox". Verdetto slitta a martedì

Giulio Bucchi

  E' slittato alle 10 di martedì mattina il verdetto della Corte di Cassazione sull'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte del 1 novembre 2007. Di quell'efferato assassinio, ad oggi, c'è un solo colpevole, Rudy Guede, condannato a 16 anni per concorso di colpa col rito abbreviato. Gli altri due condannati in primo grado, la studentessa americana Amanda Knox e il suo ex fidanzato Raffaele Sollecito, condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione, sono stati sorprendentemente assolti dalla Corte d'Assise d'Appello di Perugia nell'ottobre 2011. E contro quella sentenza ha fatto ricorso la Pubblica accusa. Assenti in aula i due imputati: la Knox è ancora negli Usa. Sollecito attenderà il verdetto a Verona, dove si è iscritto all'università.  "Assoluzione da annullare" - "Quelle assoluzioni devono essere annullate", è la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, a poche ore dalla sentenza di ultimo grado. La pubblica accusa di Piazza Cavour, con una requisitoria di oltre un'ora, ha smontato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello definendola un "raro concentrato di violazioni di legge e un monumento alla illogicità". "Ci sono tutti i presupposti - spiega il pg - perché non cali un sipario su un delitto sconvolgente di cui per ora resta come unico condannato Rudy Guede. Pare abbia commesso il delitto con degli ectoplasmi". L'accusa si aggrappa innanzitutto alla condanna a 3 anni di reclusione inflitta in Appello alla stessa Amanda per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, accusato in un primissimo tempo dall'americana di essere l'esecutore materiale dell'assassinio di Meredith. "La Corte d'Appello - lamenta la pubblica accusa della Cassazione - non si preoccupa di collegare questo fatto con tutto il resto. Invece era più logico pensare che Amanda, coinvolgendo un altro uomo di colore, cercasse un modo per sviare le indagini". Nel mirino del pg Riello ci finisce anche il memoriale scritto dalla Knox, nel quale lei stessa dice di essersi appartata nella cucina della casa e di essersi tappata le orecchie per non sentire le urla della coinquilina mentre veniva massacrata a coltellate. "E' un documento utilizzabile - sottolinea il sostituto procuratore generale -, l'urlo di Amanda è un dato significativo, di grande importanza" nella ricostruzione dell'omicidio. Da utilizzare, poi, doveva essere anche la lettera che l'ivoriano Guede aveva scritto ai suoi avvocati per dire che si augurava che i giudici si rendessero conto "della mia estraneità ad un fatto da addebitare ad Amanda e Raffaele". Un particolare raccapricciante, aggiunge Riello, è stato poi il comportamento di Amanda che in quello scenario terribile "fa una doccia fredda".    In Cassazione a seguire il processo è venuto il padre di   Raffaele, Francesco Sollecito. E in silenzio ascolta attentamente   tutte le fasi dell’udienza. Se la Cassazione confermerà la decisione   d’appello, i due ex fidanzati avranno l’assoluzione definitiva.   Diversamente, sarà necessario un altro processo -in questo caso   davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze- e l’assoluzione   resterà sospesa. Effetti immediati, in ogni caso, non ci saranno per   nessuno dei due giovani.