Le lettere minatorie
Berlusconi ricattato su Noemi Letizia: il tradimento del suo ex autista
In una serie di lettere l'ex autista di Silvio Berlusconi poi diventato funzionario Mediaset e infine dirigente in Rai lo minacciava. Indagando sugli appalti pilotati in Rai, riporta il Corriere della sera, i finanzieri hanno trovato nell'archivio dell'attuale vicedirettore della produzione di viale Mazzini, Maurizio Ciarnò, indagato per corruzione nella vicenda che riguarda la Di.Bi. Technology e David Biancifiori, un'epistola inquentante. Ciarnò, scrivono gli investigatori, è insoddisfatto, vorrebbe "andare al posto di Lorusso Caputi che è il capo di tutto il centro di produzione... un ruolo importantissimo in Rai". Quindi scrive all'ex datore di lavoro: "Caro Silvio, caro dottore. Ti chiedo aiuto non foss'altro che per come mi sono comportato anche nella vicenda Noemi" (la ragazza di Casoria dventata famosa nel 2009 per la presenza del Cav alla festa del suo diciottesimo compleanno, ndr). Ciarnò scrive poi un'altra lettera all'ex sottosegretario Gianni Letta: "Caro Gianni con il dottore (Berlusconi, ndr ) sono sempre stato leale, sincero, fedele, disponibile e vorrei continuare ad esserlo. A giorni dovrò tornare in Tribunale per la vicenda di Noemi Letizia e vorrei poterci tornare con addosso quella serenità alla quale danno un importante contributo anche i gesti di amicizia". E qui già il discorso ha preso la piega del ricatto. Secondo Biancifiori, peraltro, Ciarnò avrebbe utilizzato il suo "potere ricattatorio" nei confronti del Cavaliere per aver avuto un ruolo di procacciatore di escort e perché "era stato proprio Ciarnò a riferirgli di aver portato Noemi al presidente".