Le accuse nel dossier anonimo

Caso Marò, l'ammiraglio De Giorgi ripulì le carte che accusavano la Marina italiana

Matteo Legnani

Come è possibile che una persona del genere sia diventato Capo di Stato Maggiore della Marina resta un mistero. Per questo, il dossier anonimo su Giuseppe De Giorgi, spedito alle procure di Roma e Potenza, suscita più di una perplessità. L'avvocato dell'ammiraglio, Pietro Nocita, lo definisce su La Stampa "calunnioso", annunciando un contro-esposto. Ma in attesa che gli inquirenti facciano luce sulla effettiva attendibilità delle informazioni contenute nel plico anonimo, è lo stesso quotidiano torinese a diffondere nuovi particolari circa le malefatte del numero uno della Marina Italiana. Il quale non solo avrebbe gestito con "disinvoltura" appalti milionari, non sono avrebbe partecipato a feste con champagne e allegre signorine, non solo avrebbe utilizzato come taxi personali gli elicotteri del corpo che comanda. Ma, secondo le ultime accuse, avrebbe anche lavorato per coprire le responsabilità del collega ammiraglio Binelli nella consegna alle autorità indiane dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, "ripulendo" le carte che lo avrebbero danneggiato nell'inchiesta sulle responsabilità delle autorità italiane nella vicenda dei due fucilieri di Marina.