Soldi spariti

Attico di Bertone, il Vaticano si muove: i due indagati (e la lettera del cardinale)

Andrea Tempestini

Il "pasticciaccio" dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato, avrà un risvolto giudiziario in Vaticano. La Sala Stampa della Santa Sede conferma quanto scritto dal settimanale L’Espresso: i giudici vaticani hanno aperto un’inchiesta sull’attico di Tarcisio Bertone, e hanno iscritto nel registro degli indagati due persone: Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù e manager vicinissimo al cardinale, e l’ex tesoriere Massimo Spina. Secondo L’Espresso, "l’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio Avarizia, di Emiliano Fittipaldi. I giudici, scrive il settimanale, "ipotizzano reati gravissimi: peculato, appropriazione e uso illecito di denaro". E avrebbero già trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento sono stati pagati dalla Fondazione dell’ospedale pediatrico "Bambin Gesù". Ma c’è anche un altro risvolto inquietante: Bertone, nel carteggio, sostiene di aver pagato anche lui alcune fatture relative ai lavori. Se fosse vero bisognerebbe capire allora dove sono finiti i soldi dell’ospedale vaticano. È noto che il cardinale Bertone ha anche restituito una somma importante al Bambin Gesù sotto forma di donazione: 150 mila euro.