La furbata
Truffa sulle auto tedesche usate. Il trucco per scovare i furbi
Da quando esiste il mercato delle auto usate c'è anche chi tenta di fregare il prossimo in ogni modo pur di piazzare la vecchia auto a un prezzo maggiore del suo reale valore. Uno dei trucchetti più comuni è sempre stato quello di ridurre il numero di chilometri realmente percorsi dall'auto, oggi molto più semplice di un tempo vista la presenza sempre più importante dell'elettronica rispetto alla meccanica. Niente di nuovo tutto sommato, i furbetti ci sono sempre stati, ma quel che oggi sorprende è che nell'immaginario collettivo non dobbiamo più considerare gli italiani come i campioni assoluti della truffa sulle auto, ma i tedeschi. Il Dieselgate non ha intaccato più di tanto il loro desiderio di comprare un'auto nuova possibilmente made in Germany. Secondo la rivista Welt am Sonntag, se qualcuno compra un'auto usata dentro i confini tedeschi ha altissime probabilità di farsi fregare almeno 5mila euro in più rispetto al prezzo pagato. Sul web è fin troppo facile acquistare strumenti per poche centinaia di euro capaci di scalare le cifre del tachimetro o addirittura impostare il computer di bordo, in modo che possa segnare lungo la marcia almeno la metà dei chilometri effettivamente percorsi. Il rimedio - In teoria scoprire che la cifra dei chilometri segnata sul tachimetro sia o no quella falsa è quasi impossibile, la riprogrammazione non lascia tracce fisiche o indizi particolari. Ma è sulla parte meccanica che resta ancora qualche speranza per evitare la truffa, almeno stando a quanto promette l'invenzione di un 46enne tedesco, Michael Schmutzenhofer, perito automobilistico. Il suo Tachospion funziona come lo stetoscopio dei medici, riuscendo a sentire l'usura del veicolo, attraverso gli ultraschall. È come se facesse l'ecografia al motore e secondo il suo inventore è assolutamente infallibile. Unico neo il prezzo, al momento non inferiore a 7500 euro.