Ko tecnico per la Margherita

Pizza, chiusi tutti i forni a legna. Il divieto: caos nel Napoletano

Andrea Tempestini

Siamo nella Terra dei Fuochi, nel Napoletano, terra di pizza e forni a legna. Ma c'è un comune, quello di San Vitaliano, che il forno a legna lo vieta. Una storia incredibile, ma vera, che è finita anche sulla Bbc. Il paese - seimila anime in provincia di Napoli - nell'ultimo anno, secondo il rapporto di Legambiente, ha sforato i limiti di legge delle polveri sottili per 114 giorni (contro, per esempio, gli 86 di Milano e i 59 di Napoli). Eppure, a San Vitaliano, non ci sono né traffico né fabbriche di una metropoli. E allora, da dove arriva il Pm10 che inquina l'aria? La risposta non è certa, ma il sindaco, Antonio Falcone, un'idea ce l'ha: colpa dei forni a legna. E dunque ha deciso di imporre ai pizzaioli e ai panettieri che li utilizzano di adottare impianti di abbattimento in grado di eliminare almeno l'80% delle polveri sottili, pena lo spegnimento dei forni. Chi non seguirà subito la norma, insomma, dovrà chiudere. L'ordinanza sarà attiva fino al 31 marzo 2016, per poi riprendere in autunno. Scontata la protesta dei pizzaioli, alla quale si aggiunge anche quella dei cittadini. Semplice la loro teoria: "Non possiamo essere noi la causa dello smog, Napoli ha molte più pizzerie di San Vitaliano e non raggiunge tali livelli di inquinamento". Ma tant'è: nel Napoletano, ora, il forno a legna è vietato (o quasi).