A Rovigo
Troppi ladri, la polizia si arrende: "Asserragliatevi in casa"
I Chiudetevi in casa, mettete le sbarre alle finestre e, se potete, installate pure le telecamere: contro i criminali non c' è altro da fare. Arriva da Rovigo, più o meno con queste parole, la prima resa ufficiale della Polizia di Stato davanti alla criminalità sempre più agguerrita. Furti continui a negozi e abitazioni, razzie in pieno giorno, rapine violente: anche il Polesine, come altre zone d' Italia, è ormai in ginocchio davanti alla brutalità criminale, soprattutto quella messa in atto dalle bande dell' est, che non risparmia nessuno, che lascia dietro di sé scie di morte e a cui l' impunità dei reati fa da sponda sicura. A svelare il segreto di Pulcinella di una Polizia disarmata dalle risorse insufficienti, è stato il questore, Rosario Eugenio Russo, intervenuto a margine di un incontro sulla sicurezza nella provincia di Rovigo, chiesto dal sindaco leghista della città, Massimo Bergamin. «Non si può più fare come una volta. Bisogna chiudersi in casa. Abbiamo a che fare con bande di predoni dell' est che razziano in tutta la provincia», ha dichiarato il questore al Gazzettino. Una situazione di assedio così evidente che anche il Prefetto ha ammesso: «Noi facciamo tutto quel che possiamo e anche di più, contando le risorse che abbiamo, ma i cittadini devono aiutarci ad aiutarli». Per quanto sia stata sempre ufficialmente negata a suon di statistiche sui furti in calo e per quanto suoni male in bocca a chi invece la sicurezza la dovrebbe garantire, quella ammessa dal questore è una terribile verità, che riguarda tutta Italia, non solo Rovigo. Pochi mezzi, pochi uomini, un territorio difficile da controllare e, quando i criminali vengono presi, poche ore dopo - per un motivo o per l' altro - le sbarre della cella si riaprono per richiudersi alle loro spalle e tutto ricomincia. Nessuna percezione sbagliata: non sono i cittadini che esagerano ansie e paure fomentate dai media e da certa politica, come, da sempre sostiene la sinistra al governo. Il pericolo è reale, bisogna chiudersi in casa e sperare che sia sufficiente. E a volte non lo è neppure: «Se i reati risultano in calo è solo perché la gente non denuncia più, perchè viene minacciata dai criminali e ha paura di ritorsioni». A dichiararlo, questa volta, è lo stesso Bergamin, che da tempo chiede a protezione della zona l' invio dell' esercito: «Ormai - spiega il sindaco - i furti in casa avvengono pure quando le famiglie sono presenti. Si vedono entrare i ladri mentre stanno cenando o dormendo, con il rischio che finisca ogni volta in tragedia. E poi non denunciano perché i delinquenti li hanno minacciati di tornare se si azzardano a dire qualcosa, a denunciare. Lo raccontano a me sottovoce tremando dalla paura». Fatti gravissimi per il primo cittadino che aggiunge: «Lo Stato deve fare il suo dovere: se le forze dell' ordine non possono proteggerci ci mandi l' esercito. Bastano due o tre unità che pattuglino Rovigo e la provincia. A dove metterle ci penso io: trovo io una sistemazione. Lo Stato ci difenda: questo chiedono i cittadini». Sulle parole del questore di Rovigo è intervenuto anche il governatore della Regione Luca Zaia: «Non vogliamo un Paese in cui i cittadini debbano tenere una pistola nel comodino, chiudersi in casa per difendersi, mettere le sbarre alle finestre o spendere migliaia di euro per un sistema d' allarme efficace. Lo Stato non abdichi al proprio ruolo e garantisca sicurezza, non solo con leggi severe ma anche con la garanzia che siano i banditi, una volta catturati, a vivere dietro le sbarre, non la gente perbene costretta a difendersi». A Rovigo Pochi uomini e mezzi per fronteggiare l' orda di banditi venuti dall' est Europa Il questore: «Non si può più fare come una volta». Il prefetto: «Cittadini, aiutateci»Troppi ladri, la polizia rinuncia: «Asserragliatevi dentro casa». Alessia Pedrielli