Corruzione relativa
Corruzione, Cassazione: "Dare 10 euro agli agenti non è corruzione"
"Se la cifra offerta è irrisoria non è corruzione". E' questa l'opinione della Corte di Cassazione, che ha assolto un automobilista di 39 anni accusato di aver "allungato" 10 euro per evitare una contavvenzione. Si potrebbe parlare, cioè, di relatività della corruzione, che è un po' quello che affermato proprio ieri Silvio Berlusconi a proposito delle presunte tangenti pagate dalle aziende italiane all'estero. La tesi della difesa - L'episodio è accaduto in Sant'Angelo dei Lombardi, dove l'uomo, Davide D. D., si è visto comminare una contavvenzione dalla Polizia Stradale. Nel favorire la carta di circolazione, inserendoci dentro 10 euro e intimando agli agenti, con una certa insistenza: "Lassate stare e pigliatevi nu cafè". L'avvocato difensore, nel ricorrere alla sentenza della Corte di Appello di Napoli che lo aveva condannato, ha fatto ricorso, sostenendo che il gesto, fatto tutto sommato da una persona semplice, tutt'al più poteva configurarsi come "segno di disprezzo degli agenti" e non, invece, come istigazione alla corruzione Le motivazioni - I giudici hanno quindi assolto l'imputato motivandola con il fatto che "l'esibizione di una somma di 10 euro, corrispondenti ad una utilità pari a 5 euro per ciascuno dei pubblici ufficiali operanti e destinatari dell’istigazione, al fine di poter fare loro omettere e quindi in concreto impedire la preannunciata contravvenzione, per la sua palese irrisorietà, può semmai configurare il reato di oltraggio, per l’offesa all’onore e al prestigio del pubblico ufficiale destinatario della dazione stessa".