Il caso

Vatileaks, Francesca Chaouqui denunciata per truffa alla Ztl e indagata per ricatti informatici con il marito

Federica Scano

Il secondo capitolo Vatileaks passa dagli arresti alle denunce per truffe alla ztl. Francesca Immacolata Chaouqui quando ha cambiato macchina ha commesso l'errore di associare la targa a un permesso per disabili intestato a una zia morta nel 2008. Come si legge su Repubblica è stato "un errore" che concedeva alla 32enne di uscire ed entrare senza problemi nel centro della Capitale a ogni ora del giorno e della notte. Il comando della polizia locale di Roma però alla fine l'ha pizzicata sanzionandola con le dovute 50 multe che sono state poi contestate dalla Papessa. Spavalda e scaltra, la Chaouqui ha presentato a sua discolpa la carta d'identità e il tagliando della zia, peccato che con un semplice controllo le forze dell'ordine hanno scoperto l'inghippo: il rinnovo dei documenti portavano, oltre a dei timbri falsificati, una data successiva alla morte della benamata zia. Proprio per questo è scattata la denuncia per truffa, contraffazione di pubblici sigilli e falsa attestazione a pubblico ufficiale. I ricatti informatici - Non è finita qui perché l'esperta di pubbliche relazioni insieme al marito Corrado Lanino è indagata dalla Procura di Terni anche per i reati di estorsione e intrusione informatica. Con estorsioni e ricatti avrebbe trafugato centinaia di documenti riservati, riguardanti la gestione dello Ior, fotografie, dossier e lettere personali, dalla cassaforte della Prefettura degli affari economici. Le intrusioni informatiche di Lanino, esperto informatico e fino a poco tempo fa webmaster del circuito informatico di terzo livello della Santa sede, avrebbero consentito ai due di "entrare" in numerosi computer e carpire informazioni riservate da utilizzare poi per ottenere favori e incarichi anche per persone a loro vicine. La lista delle attività illecite dunque si allunga esattamente come quella delle persone finite sotto controllo dagli investigatori del Vaticano.