A Palermo

Processo Stato Mafia, assoluzione per Calogero Mannino

Giulio Bucchi

L'ex ministro Calogero Manino è stato assolto "per non aver commesso il fatto", nel processo Stato-mafia, svolto a Palermo con il rito abbreviato. La decisione è stata presa dal gup di Palermo Marina Petruzzella, dopo una breve camera di consiglio. Mannino era accusato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato.  Per l'ex ministro Dc, l'accusa - rappresentata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia - aveva chiesto nove anni di carcere. Si tratta della prima sentenza riguardo alla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia. A marzo di due anni fa, infatti, il collegio difensivo (Grazia Volo, Nino Caleca, Carlo Federico Grosso e Marcello Montalbano) optò per il rito abbreviato. Mentre prosegue quello ordinario per gli altri imputati. Mannino stamane non era presente alla lettura della sentenza. "Sono stango, è finito un incubo" - "Andremo avanti, ci opporremo alla sentenza di assoluzione", sono le uniche parole pronunciate dal pm Di Matteo subito dopo l'assoluzione di Mannino. "Grazie ai miei avvocati, è finito un incubo, Grazie", ha commentato a caldo Mannino, da casa. "Sono talmente stanco che non provo più emozioni e non riesco neppure a parlare". Si chiude un capitolo doloroso: "Io sono ancora qua, vivo, nonostante tutto", si sfoga poi con l'agenzia Agi.