L'iniziativa del Fai
Venezia e le grandi navi, in mostra le foto del maestro Gianni Berengo Gardin
Il Fai - Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto, mette in mostra dal 22 ottobre al 6 gennaio al Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia, ventisette fotografie di Gianni Berengo Gardin realizzate tra 2012 e 2014, che ritraggono il quotidiano passaggio delle Grandi Navi da crociera nella laguna di Venezia. La presentazione alla stampa vede la partecipazione di Giulia Maria Crespi, Presidente Onorario FAI, Andrea Carandini, Presidente FAI, Roberto Koch, Presidente Fondazione Forma, Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario di Stato Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Gianni Berengo Gardin. La mostra, curata da Alessandra Mauro di Fondazione Forma e già ospitata dal FAI a Villa Necchi Campiglio a Milano nel 2014, ripropone alcuni dei celebri scatti esposti in quella sede con l’aggiunta in catalogo di alcune fotografie meno recenti, comunque dedicate a Venezia, che appartengono al repertorio del Maestro, legato a questa città da una lunga e affettuosa frequentazione, che risale all’infanzia e che ha ispirato alcuni suoi importanti lavori. Venezia e le Grandi Navi approda al Negozio Olivetti ponendo fine a un dibattito mediatico, che ne ha messo in discussione la sede, prima annunciata a Palazzo Ducale, e la stessa realizzazione. Il Fai è lieto di ospitare a Venezia questa mostra per l’indubbio valore artistico delle fotografie, opera di uno dei più grandi fotografi italiani, ma anche perché esse costituiscono una testimonianza incontrovertibile dell’attualità veneziana, per molti aspetti problematica, che sta a cuore già da molti anni alla Fondazione così come agli italiani e al mondo intero, che guarda con sempre maggiore preoccupazione allo stato di salute di Venezia. “Scopo di questa mostra non è alimentare improvvisazioni e polemiche ma aprire, anche con gli avversari, una fase nuova per Venezia, basata finalmente non su chiacchiere, pensieri fissi e studi parziali ma su una ricerca il più possibile condivisa riguardante il miracoloso, complicato e fragile sistema naturale, sociale e culturale della città lagunare considerata nel suo meraviglioso complesso” dice Andrea Carandini, Presidente Fai. “E questa richiesta è indirizzata al Ministero dei beni e delle attività culturali affinché la Repubblica vari il processo conoscitivo necessario a delineare linee guida per un turismo finalmente consapevole.” L’esposizione delle fotografie, anche nelle intenzioni dell’autore, intende documentare il passaggio delle Grandi Navi, senza suggerire alternative. L’implacabile bianco e nero delle fotografie di Gianni Berengo Gardin ha, come sempre nei suoi lavori, lo scopo di portare alla luce con occhio sensibile e critico i contrasti della realtà, della società, del paesaggio, rappresentati senza filtri o attenuazioni, nella loro cruda essenza. Gianni Berengo Gardin non ha mai voluto essere definito un artista, la sua missione è sempre stata quella di documentare, di essere un testimone del proprio tempo e anche davanti a queste presenze anomale, abnormi ed estranee al panorama veneziano - le Grandi Navi -, il fotografo ha fatto quello che meglio sa fare: comunicare attraverso le sue fotografie. “Ero turbato soprattutto dall’inquinamento visivo. Vedere la mia Venezia distrutta nelle proporzioni e trasformata in un giocattolo, uno di quei suoi cloni in cartapesta come a Las Vegas mi turbava profondamente”. Le Grandi Navi, nell’interpretazione del FAI, non sono l’unico problema di Venezia, ma sono la punta dell’iceberg di un problema più ampio - per la loro smisurata dimensione il più vistoso - che interessa una città così fragile, soggetta da anni a un flusso turistico crescente, insostenibile e ingovernato che, se da un lato costituisce una risorsa economica irrinunciabile per Venezia, dall’altro ne sta evidentemente compromettendo l’integrità e l’identità. Un problema che non può essere ridotto alla contrapposizione semplicistica tra un SI o un NO al loro passaggio, ma che richiede approfondimenti e dati, idee nuove e condivise e la contestualizzazione nel più ampio tema del turismo sostenibile. “Ringrazio il FAI che ha voluto ospitare questa mostra anche a Venezia, dando la possibilità a un grande artista come Berengo Gardin di esprimere la propria voce e mostrare al grande pubblico l’impatto ambientale delle grandi navi in Laguna” dichiara Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. “Il tema delle Grandi Navi e del turismo a Venezia sono temi fondamentali della città presente e soprattutto futura, e vanno inseriti al centro dell’attenzione e del dibattito politico non solo veneziano, ma anche nazionale e internazionale. 30 milioni di turisti che si riversano in una città di 57 mila abitanti e con un patrimonio culturale unico e straordinario ma fragile richiedono soluzioni compatibili con la tutela oltre che adatte a promuovere l'occupazione e lo sviluppo.” La mostra al Negozio Olivetti rappresenta quindi l’occasione per il FAI di accendere anche un dibattito sul tema dell’eccesso di turismo, che potenzialmente interessa altre città d’arte italiane come Firenze o Roma o monumenti come il Colosseo o Pompei, e di suscitare contributi autorevoli, italiani e stranieri, che possano mettere in campo idee e modelli di gestione e sviluppo sostenibili, alternativi e virtuosi, per il bene di Venezia. L’allestimento della mostra è curato dall’architetto Alessandro Scandurra che dichiara “Le grandi navi sconfinano e chiudono l'orizzonte delle fotografie di Berengo Gardin. L'installazione dialoga con lo spazio del Negozio Olivetti, progettato da Scarpa, e con le storiche macchine da scrivere. Un allestimento poco invasivo e rispettoso del progetto del grande Maestro”.