Il piano

Gli errori dei medici, ora tocca ai pazienti dimostrarli

Lucia Esposito

Basta con la "medicina difensiva", basta con i medici che prescrivono farmaci, visite, esami solo perché temono poi di doversi difendere dai pazienti o non soddisfatti dalle prestazioni o danneggiato. I medici per mettersi al riparo da eventuali denunce ricorrono a una quantità di  esami che adesso il ministro della Salute vuole ridurre. Il costo per lo Stato è di circa 10 miliardi all' anno, lo 0,75% . Per ridurre questa spesa, Beatrice Lorenzin intende introdurre nella prossima legge di stabilità, delle nuove norme sulla responsabilità del medico. Nella prossima legge di stabilità potrebbero rientrare, almeno in parte, le proposte contenute in un documento consegnato a Beatrice Lorenzin da Guido Alpa il giurista che ha presieduto la commissione creata ad hoc. Il piano del ministro è anticipato dal Corriere della Sera che spiega come il punto principale sia l'inversione dell'onore della prova. Spetterà al malato dimostrare che il medico ha sbagliato e non a quest'ultimo dimostrare di aver agito correttamente. In ambito civile, inoltre, i tempi di prescrizione si ridurranno da 10 a 5 anni ma solo per i dipendenti del servizio sanitario e per quelli convenzionati mentre i liberi professionisti rispondono direttamente di eventuali responsabilità. Verranno inoltre limitate le azioni di rivalsa sul professionista (e il quotidiano di Via Solferino cita il caso dello psicologo che si è visto sequestrare la casa dopo essere stato denunciato come responsabilie del suicidio di un suo malato. La commissione intende poi dare una specifica definizione alla colpa grave dei medici. Fare in modo insomma che un chirurgo denunciato per la morte di un paziente durante un intervento non sia equiparato al pirata della strada. Infine un albo di super periti cui i giudici dovranno necessariamente attingere per contare su consulenze tecniche il più possibile attendibili.