Il commento

Marò, Toni Capuozzo: "Latorre e Girone sono gli unici a perdere"

Giulio Bucchi

Nessuno ha vinto. Secondo Toni Capuozzo, giornalista che forse più di ogni altro in Italia ha seguito la vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, la sentenza del Tribunale del Mare di Amburgo è una mezza sconfitta sia per il governo italiano sia per quello indiano. "In parole povere - commenta Capuozzo sul Tempo -, l'India deve smetterla con il suo iter giudiziario senza fine, tutto chiacchiere e rinvii ma l'Italia si vede respingere la richiesta che Girone rientri in Italia e Latorre possa rimanervi definitivamente". "Deciso di non decidere" - La corte di Amburgo ha deciso non unanimemente di non decidere, perché decidere ieri "sarebbe stato anticipare quello che sarà il verdetto finale, a L'Aja, su chi abbia o no il diritto a giudicare i due marò". Sotto sotto, suggerisce Capuozzo, "l'India si sentirà sollevata dalla necessità di imbastire un processo basato su prove fasulle, testimonianze guidate e pesanti violazioni dei diritti della difesa, potrà tenersi Girone come un ostaggio legale, e pretendere che Latorre faccia ritorno a Delhi". "I marò sono gli unici a perdere" - La strada dell'arbitrato, conclude il giornalista e inviato di Mediaset, sarà tutt'altro che in discesa: "Non sarà facile vincere sulle questioni di diritto internazionale, dove entrambi i Paesi hanno qualche ragione fondata. Ma ormai è questa la strada imboccata, stretti tra gli errori iniziali nella gestione della vicenda e la scelta perdurante di trascurare, in punta di fatto, l'affermazione dell'innocenza dei due marò". Ed è per questo, spiega amaro, che sono "i marò gli unici a perdere. Girone resta malinconicamente nell'ambasciata di Delhi, Latorre dovrebbe raggiungerlo l'anno prossimo. Per due che si protestano innocenti, anche i pareggi sanno di beffa".