La protesta dei prof
Il Garante: "Il blocco degli scrutini da parte dei Cobas è illegale"
Blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni. È la risposta annunciata dal Cobas alle minacce di precettazione dell’Autorità di garanzia degli scioperi. Piero Bernocchi, portavoce nazionale, auspica che "lo stesso facciano tutti gli altri sindacati", invitati comunque a scendere in piazza - assieme al popolo della scuola pubblica. La minaccia di precettazione - spiega Bernocchi - che in ogni caso competerebbe ai prefetti in casi di emergenza e di ’grave turbativà provocati da uno sciopero, è stata sbandierata ai quattro venti e ingigantita, con lo scopo di intimorire i lavoratori e le lavoratrici. E un primo preoccupante effetto lo si è visto ieri, quando dalla manifestazione a Roma dei cinque sindacati, fino a ieri quasi tutti favorevoli al blocco, nessun annuncio in tal senso è emerso. Dunque, anche se avremmo preferito una convocazione unitaria, riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta: e per questo abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni". La decisione - "Sulla base delle risposte e sulla disponibilità a ritirare il ddl, promulgando un decreto per la stabilizzazione dei precari - continua il portavoce - valuteremo come proseguire la lotta, anche oltre i due giorni di blocco già indetti, se così deciderà la maggioranza dei docenti e degli Ata. Di questo discuteremo con lavoratori e lavoratrici nelle giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20, in occasione del voto sul ddl alla Camera: come pure del modo di smontare il tentativo del governo di contrapporre i docenti alle famiglie. Offriamo a tutti un’occasione per manifestare contro l’immiserimento materiale e culturale provocato dall’insulsa scuola-quiz aziendalistica del ddl: una manifestazione nazionale domenica 7 giugno o, in alternativa, decine di manifestazioni cittadine in tale giornata. Lo stop - "Premesso che chi si muove fuori dalle regole danneggia solo e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini, l’Autorità come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell’atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tutela degli utenti". Lo dice all’Agi Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia per gli scioperi, commentando il blocco di due giorni degli scrutini annunciato dai Cobas "Detto questo - conclude Alesse - il Garante fa rispettare la legge dell’accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati più o meno rappresentativi".