La confessione

Confessa il violentatore della tassista: "Sono stato io"

Lucia Esposito

Un trentenne è stato arrestato nella notte per aver rapinato e stuprato la tassista aggredita venerdì scorso a Roma. L’uomo, Simone Borgese, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per violenza  sessuale e rapina, ha confessato. Intorno alle ore 7 di venerdì, si  era fatto portare dalla tassista nella zona appartata della Piana del Sole, fingendo di dover andare in un casolare che si trova proprio al termine di una strada chiusa, non più asfaltata, in una laterale di via Pescina Gagliarda. Appena imboccata la strada sterrata, invece, il cliente ha aggredito la vittima, l’ha immobilizzata per i capelli, le ha sferrato un pugno e l’ha costretta a un rapporto sessuale. Poi l’ha rapinata del portafoglio e ha cercato anche di rubarle le chiavi della macchina, il cellulare e gli occhiali da sole, ma la vittima, lo ha afferrato per la camicia e gli ha fatto cadere gli oggetti, mentre l’uomo scappava tra i campi. Guarda la Gallery Le indagini - Dopo una serie di indagini della polizia, coordinate dalla procura e supportate da attività tecniche, sopralluoghi, analisi delle rapine e dei furti ai danni dei tassisti e, in particolare, di quelle avvenute nella zona della violenza, è stato diffuso l’identikit dello stupratore, elaborato dal gabinetto di polizia scientifica. Proprio grazie all’identikit sono arrivate diverse segnalazioni tra le quali quella di un tassista che ha raccontato di aver accompagnato un cliente, somigliante a quello ritratto nell’identikit, in una delle strade limitrofe a via Pescina Gagliarda.  La confessione - Grazie al numero telefonico, gli agenti sono risaliti al trentenne, Simone Borgese.: in una sua foto la vittima lo ha riconosciuto come l’aggressore. Sono così scattate le ricerche e l’uomo è stato rintracciato in via Pineta Sacchetti, all’angolo con via Alciato, dove ha provato a scappare in ogni modo, ma è stato bloccato dagli agenti che lo hanno portato in Questura. Dopo essere stato sentito dal pm, alla presenza dell’avvocato, è stato sottoposto a fermo di pg da parte degli agenti della «IV Sezioni Reati sessuali e in danno di minori» della squadra mobile. Il fermato, fa sapere la polizia, ha ammesso le proprie responsabilità e, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stato trovato il vestiario indossato al momento della violenza e descritto dalla vittima.