Le parole del sospettato
Massimo Bossetti, quell'esitazione all'interrogatorio che può costargli la condanna
Ignoto 1 va a processo. L'accusa contro Massimo Bossetti è quella di aver ucciso Yara Gambirasio. Da sempre la traccia di dna è considerata la prova regina contro il sospettato, anche se proprio sulla traccia genetica la difesa annuncia di voler dare battaglia. Ma ora, a distanza di quasi un anno, spunta l'audio dell'interrogatorio dello scorso 6 agosto, in cui Bossetti, davanti al pm Letizia Ruggeri, si dichiara innocente pur senza riuscire a spiegare come sia possibile che il suo dna si trovi sugli slip della ragazzina. Ed è proprio questa "mancata spiegazione" che, spiegano dalla procura, potrebbe inchiodare Bossetti. L'audio dell'interrogatorio di Bossetti Guarda il servizio su Liberotv Le parole - "Non ho mai fatto male a nessuno, non ho mai neppure conosciuto Yara", spiega Bossetti. Così il pm lo incalza: "E allora come mai sugli slip di Yara c'erano le tracce del suo dna". Il sospettato risponde: "Stento a credere che quel dna sia mio. Però, se veramente è mio, non riesco a capire come sia finito lì, per quale motivo". Bossetti viene accerchiato, l'interrogatorio si fa stringente, gli spiegano che la traccia genetica lo inchioda: "Lei, quando moriva Yara, era lì". Il sospettato va in difficiolta: "Non ho detto che il Dna non sia mia". "E allora - riprendono gli inquirenti - lei ci deve dire come è successo. Demandiamo a lei la spiegazione di quello che è accaduto". Una spiegazione che, però, non è mai arrivata. Un fatto che a Bossetti, a processo, potrebbe costare una pesantissima condanna.