Caso Mps
Csm, Vietti: alcuni pm inseguono la notorietà
"Iniziative estemporanee ppiù dettate da esigenze di seguire la notorietà che da un coerente e responsabile esercizio dell'azione penale". Sono molto dure le parole del vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Anche se non parla direttamente dei magistrati di Trani che indagano sul caso Monte dei Paschi di Siena, Vietti precisa: 'Quando diciamo che i magistrati devono ispirare la propria azione ad un rigoroso rispetto delle regole vogliamo fare riferimento anche alle regole che riguardano una rigorosa competenza territoriale che non e' un optional ma uno dei criteri fondanti nell'esercizio della giurisdizione". A sollevare la polemica era stato il presidente del Tribunale di Milano Edmondo Bruti Liberati che aveva appunto sollevato la questione di competenza territoriale. Le "perplessità da più parti sollevate in ordine alla sovrapposizione di plurimi interventi giudiziari" sul caso Mps hanno spinto il Comitato di presidenza del Csm ad aprire una pratica sulle "eventuali modifiche della disciplina processuale di cui all’articolo 9 del codice di procedura penale". Il legittimo impedimento Dopo che la Corte d'appello di Milano non ha concesso all'ex premier Silvio Berlusconi il legittimo impedimento nel processo Mediaset, c'è stata una richiesta d'intervento da parte del Pdl sia al capo dello Stato sia al Csm. "Non tocca al Csm - ha specificato Vietti - entrare nel merito delle singole vicende processuali. Il comitato, che si riunirà oggi in via straordinaria, esaminerà la questione e valuterà gli episodi''