Un Bergoglio fumantino
Papa Francesco ai papà: "E' giusta la sculacciata ai figli"
Dimenticate le dolci parole di Giovanni XIII che invitava i fedeli a dare una carezza ai figli al rientro a casa. Altri tempi. Papa Francesco, dopo aver sdoganato il pugno verso chi insulta e le bastonate ai pedofili, adesso ritiene lecita anche la scolacciata data al figlio ribelle. Bergoglio, ieri, davanti a oltre 7.000 persone accorse in Vaticano per l'udienza generale, ha parlato del buon padre di famiglia. Dopo aver letto un discorso ideale tra padre e figlio che descriveva la passione e l'attesa per una crescita matura dei propri figli; dopo aver analizzato la parabola del figliol prodigo, o "meglio", ha sottolineato, "del padre misericordioso", ha cominciato a parlare a braccio. Dignità - "Una volta", ha spiegato mimando il gesto di una sculacciata, "a una riunione di matrimonio ho sentito un papà dire: 'alcune volte devo picchiare un po' i figli, ma non li picchio mai in faccia, per non avvilirli'". Con il volto serio Papa Francesco ha subito commentato: "Che bello, ha il senso della dignità". Poi ha concluso: "Deve punire, lo fa il giusto, e va avanti". Insomma il papa gesuita torna a insistere sul concetto di educazione e rispetto, ma non esita a indicare la strada delle maniere spicce mettendosi tra coloro che puniscono i figli, anche picchiandoli se necessario, ma senza umiliarli. Padri controllatori - Bergoglio insiste poi sulla necessità che ha ogni famiglia di avere un padre. "Che sia vicino alla moglie, per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze", puntualizza il pontefice. "E che sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada". "Padre presente", ha specificato Francesco, "non vuol dire controllatore, perchè i padri troppo controllatori annullano i figli, non li lasciano crescere".