Concorso
Firenze, il Comune boccia Lucia De Siervo la super consulente di Renzi
In molti criticano il premier Matteo Renzi per la sua propensione a selezionare i collaboratori sulla base del rapporto fiduciario e non piuttosto attraverso le forche caudine di concorsi e titoli. Infatti il segretario del Pd prediligerebbe offrire incarichi ad personam, con il conseguente rischio, secondo i detrattori, di circondarsi di “dilettanti allo sbaraglio”. Ma a volte anche i fedelissimi di Renzi accettano di mettersi in gioco. Come ha recentemente deciso una delle personalità più citate del cosiddetto Giglio magico renziano, Lucia De Siervo, che il 27 novembre ha partecipato, insieme con altri 209 candidati, a una preselezione per due posti da "dirigente economico finanziario" del Comune di Firenze, con contratto a tempo indeterminato. Purtroppo per lei è stata clamorosamente bocciata: nella prova a quiz incentrata sul diritto amministrativo, ha totalizzato il magro punteggio di quindici trentesimi (insufficienza piena), classificandosi in cinquantottesima posizione, mentre solo i primi 50 (con performance da 26 a 17 punti) hanno potuto partecipare al concorso vero e proprio, consistente in due prove scritte e una orale. A dire il vero a De Siervo, 44 anni, laurea in Economia e commercio, nel curriculum mancava la formazione di terzo livello che, in base alla legge Brunetta sarebbe necessaria per la dirigenza. In compenso poteva contare su un’invidiabile posizione lavorativa, essendo stata nominata l’estate scorsa direttore delle Attività economiche del Municipio. Ora bisogna capire se abbia sbagliato valutazione la commissione che l’ha depennata addirittura alla preselezione o il sindaco di Firenze Dario Nardella che, con decreto del 31 luglio, aveva individuato questa funzionaria in aspettativa della Regione Toscana per il prestigioso incarico di direttore delle Attività economiche del Comune, un ruolo a tempo determinato affidato ex articolo 110, ovvero con chiamata diretta. Con lo stesso criterio, a partire dal 2009, De Siervo era stata scelta da Renzi, prima come capo di gabinetto (incarico squisitamente politico) e quindi come direttore Cultura, turismo e sport e responsabile ad interim dei musei civici. Davide Vecchi, nella sua biografia dedicata a Renzi, L’Intoccabile, ricorda che nel 2011 De Siervo, da direttore della Cultura assegna all’associazione di un altro fedelissimo renziano, Matteo Spanò, la gestione del servizio di video-audio guide del museo di Palazzo Vecchio. Spanò, a sua volta, affida quel servizio a una società riconducibile a Marco Carrai, l’uomo che per 34 mesi, come rivelato da Libero, ha pagato al premier l’affitto di un attico fiorentino. Su quel contratto di locazione la procura cittadina ha aperto un fascicolo, mentre Spanò, in veste di presidente del Credito cooperativo di Pontassieve, è stato recentemente interrogato dai pm di Genova per un mutuo sospetto concesso alla società di famiglia dei Renzi. Due inchieste in cui De Siervo non risulta essere coinvolta. Nel 2007 la signora compare anche nell'atto costitutivo della “associazione di volontariato” Link, utilizzata per sostenere economicamente la scalata di Renzi. Tra i soci fondatori lo stesso Carrai, di cui il premier è stato testimone di nozze, l’eurodeputata pd Simona Bonafé e l’imprenditore Andrea Bacci, ex socio di babbo Renzi e poi uomo di fiducia di Matteo in diverse società pubbliche. Lucia De Siervo, figlia di Ugo, ex presidente della Corte costituzionale, non è la sola in famiglia a far parte del Giglio magico: sono considerati amici e consiglieri del premier anche il fratello Luigi, ad di RaiCom, e il marito di Lucia, Filippo Vannoni, negli anni inserito dall’ex Rottamatore nei collegi sindacali di molte aziende pubbliche e dal 2013 presidente della partecipata Publiacqua. Un curriculum da renziana doc che, però, non è bastato a Lucia per superare il quizzone del Comune. di Giacomo Amadori