Maltrattamenti

Chiara in coma per le botte dell'ex, il padre posta la foto: "Guardate il massacro"

laura vezzo

Purtroppo è una storia infinita, che da tempo si ripete sulla pelle di molte donne. Chiara, 20 anni, è stata ricoverata a febbraio 2014 al San Camillo di Roma dopo essere stata picchiata selvaggiamente dal fidanzato. Voleva lasciarlo, lui non lo accettava: per questo l’aveva picchiata a sangue, massacrandola a calci e pugni, "fino a ridurla a un vegetale", come hanno dichiarato da subito i medici. La situazione attuale - Nonostante Chiara, da febbraio ad oggi, abbia fatto numerosi progressi, rimane comunque in stato di coma a seguito della terribile violenza subìta dall'ex compagno, Maurizio Falcioni, 34 anni. In questi mesi è stata sottoposta a tre interventi alla testa; Chiara aveva, infatti, un ematoma dovuto alle percosse, e per questo è stata eseguita una craniectomia decompressiva. In seguito la ragazza ha iniziato un difficile percorso interno di riabilitazione, che comprende la fisioterapia a letto, e le stimolazioni sensoriali. La foto - "Ho aspettato tanto tempo per fare vedere la sua faccia...", ha scritto Maurizio Insidioso, il papà di Chiara, sul suo profilo Facebook; giovedì sera Maurizio ha, infatti, mostrato la foto di Chiara, con il volto scomposto e ancora tumefatto dalle percosse e in stato vegetativo. Il gesto è avvenuto, non a caso, proprio poco prima dell’udienza del processo per tentato omicidio, che vede imputato l’ex convivente della ragazza. Queste le sue parole. "Visto che ora mancano poche ore dalla sentenza su quell’essere, voglio pubblicare la foto di come è stata ridotta Chiara, solo per ricordare che la vittima sarà per sempre lei e soprattutto che lei non avrà possibilità di scegliere il modo in cui guarire, mentre lui ha possibilità su possibilità grazie alle nostre leggi che difendono questi esseri senza dignità!!!". La sentenza - Finalmente i genitori di Chiara potranno sentirsi almeno consolati per la sentenza da poco emessa: Maurizio Falcioni è stato condannato a 20 anni. Il processo con rito abbreviato è stato eseguito dal gup Giacomo Ebner e la richiesta di condanna per maltrattamenti e tentato omicidio era giunta in mattinata dalla pm Elena Neri. Le parole del padre in lacrime: "L’incubo non è finito; ora devo tornare da mia figlia che è condizioni disperate".