Il retroscena
Loris, il mistero delle fascette. La madre: "Le ho consegnate alla maestra"
Il nome dell'assassino ancora non c'è, ma il cerchio si stringe a Ragusa attorno a chi ha strangolato il piccolo Loris. Le indagini proseguono senza sosta. Ieri per tutta la giornata è stata ascoltata la madre che con gli inquirenti ha prima percorso il tragitto che fece la mattina dell'omicidio e poi è rimasta in questura per essere ascoltata dai magistrati. Ma a complicare il quadro di questo caso che ha sconvolto il sud della Sicilia è l'autopsia sul corpo del bambino. Il piccolo Loris sarebbe stato ucciso con un cavo elettrico stretto attorno al collo. Gli inquirenti sono convinti che quando è stato strangolato, probabilmente con un laccio o una fascetta di plastica di quelle usate dagli elettricisti o nell’edilizia, Loris abbia avuto una reazione istintiva tentando di difendersi e quindi abbia graffiato il suo assassino. A casa dei genitori di Loris, durante il sopralluogo dell’altro ieri, sono state sequestrate anche forbici, lacci e fili elettrici per essere comparati con i segni dello strangolamento rilevati sul collo del bambino. Il mistero delle fascette - E risulta che poco prima, la stessa madre di Loris abbia consegnato alla maestra del bambino, che era andata a trovarla per farle le condoglianze, delle fascette di plastica usate dal bimbo per un compito di scienze: "Non sono nostre, vorrei che le riprendesse lei". Le fascette sono state consegnate agli inquirenti, e secondo le prime indiscrezioni, sarebbero compatibili con quella fascetta utilizzata per uccidere Loris. Per i riscontri definitivi servirà comunque del tempo. Anche a casa del “cacciatore” Orazio Fidone, l’uomo che ha ritrovato il cadavere del bambino, è stata compiuta la stessa operazione. Ora la mamma dovrà tornare ancora in questura perché gli inquirenti ritengono che la donna non ha raccontato tutta la verità. Dai verbali delle sue deposizioni rese la prima sabato sera e la seconda domenica, emergono almeno tre incongruenze: sul luogo in cui ha lasciato Loris la mattina, sui tempi dei suoi spostamenti verso il corso di cucina al quale è andata dopo, e su quello che ha fatto quando si è accorta che il figlio non era a scuola. Tre ombre che pesano come un macigno sulla madre del bambino. Il gps - Gli inquirenti stanno analizzando il rilevatore satellitare dell’auto della mamma di Loris, per ottenere nuove indicazioni sul percorso seguito dalla madre della piccola vittima il 29 novembre scorso, giorno della scomparsa del bambino. I tecnici stanno cercando di accertare la possibilità di poter estrapolare dati utili: il legale della famiglia Stival ha reso noto che la giovane mamma ha autorizzato l’acquisizione del gps installato nella sua autovettura.