Sacramenti

Cardinale di Palermo: "Niente cresima al figlio del boss mafioso"

laura vezzo

L'ha deciso il cardinale di Palermo, Paolo Romeo: il figlio del boss mafioso Giuseppe Graviano non potrà ricevere la cresima con i suoi compagni nella Cattedrale di Palermo. Il ragazzo di 17 anni è alunno del Centro educativo ignaziano (Cei) e oggi, 22 novembre, non riceverà il sacramento della cresima con gli altri 49 suoi compagni con cui ha affrontato il percorso di preparazione. La Curia ha potuto avvisare la famiglia del ragazzo, che sarà dirottato in un'altra parrocchia, soltanto due giorni fa. L'esclusione -  Un prete del Centro educativo ha informato che "se il figlio dell'uomo condannato per aver fatto uccidere Padre Puglisi si fosse presentato per ricevere il sacramento nella cattedrale dove sono custodite le spoglie di Puglisi, sarebbe scoppiato uno scandalo". Dal Cei fanno sapere che per la scuola il ragazzo è "un alunno come gli altri", ma "visto che questo è il volere della Curia, spetta ora alla famiglie decidere quando e dove organizzare la cresima del ragazzo". Questo, proprio perchè la Cattedrale di Palermo, dove avrebbe dovuto prendere la cresima, è la stessa in cui sono racchiuse le reliquie del Beato Puglisi, assassinato da Salvatore Grigoli, per volere dei Graviano. Figlio di un mafioso - Il diciassettenne è il ragazzo nato in provetta con una donazione del seme rimasta avvolta nel mistero. Era il 1996 quando Giuseppe Graviano e il fratello Filippo, al 41 bis già dal 1994 per le stragi del 1992 e del 1993 e per essere mandanti dell'omicidio Puglisi, riuscirono a fare uscire dal carcere, senza alcuna autorizzazione, le provette. Le rispettive mogli, Rosalia e Francesca, partorirono due bambini in una clinica di Nizza, a distanza di un mese l'una dall'altra. Il ragazzo non ha mai avuto contatti con il padre, se non attraverso un vetro blindato e sotto la sorveglianza delle videocamere che registrano tutto. Precedente scandaloso - E' possibile che, escludendo il ragazzo dalla cerimonia religiosa, il cardinale abbia voluto evitare le polemiche esplose a settembre scorso in occasione del matrimonio della nipote del latitante Messina Denaro, celebrato nella Cappella Palatina, a Palazzo dei Normanni.