Sondaggio choc

Violenze in famiglia: per un italiano su tre è colpa delle donne

Nicoletta Orlandi Posti

Oltre un italiano su 3 pensa che gli abusi subiti da una donna tra le mura di casa dovrebbero prima di tutto essere risolti in famiglia e che se una donna resta con un marito che la picchia diventa lei stessa colpevole. Inoltre quasi un italiano su 5 non considera violenza la denigrazione di una donna tramite uno sfottò a sfondo sessuale e la stessa percentuale è ancora convinta che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza (mentre a questa stessa domanda quasi un italiano su 4 sceglie di non rispondere). È lo sconcertante quadro che emerge da "Rosa Shocking - Violenza, stereotipi e altre questioni del genere", presentato alla Camera e realizzato da WeWorld Intervita con Ipsos sotto l’egida della campagna "Le Parole non Bastano Più". Violenze in aumento - Nonostante la nuova legge varata un anno fa, ogni 3 giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Inoltre tra coloro che subiscono violenza solo solo il 7,2% denuncia l’accaduto e in un anno oltre un milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Senza considerare gli oltre 25 casi al giorno di stalking. «È un’Italia che ha ancora molta strada da fare per contrastare gli stereotipi quella in cui viviamo», ha sottolineato Marco Chiesara, presidente WeWorld Intervita, «per quasi 9 italiani su 10 è del tutto normale sfruttare un bel corpo di donna a fini commerciali. Proprio per questo continuiamo nella direzione che abbiamo intrapreso lo scorso anno con la campagna "Le Parole non bastano Più" per aiutare le vittime di violenza. Dal nostro sondaggio emerge la necessità di parlarne di più e in un modo più corretto, continuando a indirizzare tutto il nostro impegno sulla prevenzione». A fronte di quasi 17 miliardi a carico della collettività per gli effetti devastanti della violenza sulle donne e dei 30 miliardi spesi ogni mese in Italia per campagne pubblicitarie che divulgano un’immagine distorta della donna, dal report Rosa Shocking emerge un aumento degli investimenti in prevenzione - anche grazie al sostegno dei media e delle campagne di sensibilizzazione - che passano da 6,3 milioni del 2012 a 16,1 milioni nel 2013.