Dopo gli scontri
Cortei, le nuove regole d'ingaggio per la polizia: meno manganellate, più idranti
Dopo le recenti polemiche e gli scontri in piazza, il Viminale cambia le regole per i cortei (e per la polizia). Obiettivo, rendere l'autunno un po' meno caldo. Una svolta che Angelino Alfano ha ritenuto prioritaria dopo gli scontri di Brescia e Milano, e che si concretizzerà in una serie di norme per la regolamentazione della gestione dei cortei da parte delle forza dell'ordine. Il principio cardine delle nuove regole è uno: evitare il contatto fisico con i manifestanti. Le novità - Al Viminale, dunque, si è al lavoro su una bozza di protocolli operativi il cui obiettivo è evitare nuove polemiche e nuovi disordini. Vengono così aggiornate le regole d'ingaggio: come scrive il Corriere della Sera, il contatto fisico deve essere "l'extrema ratio". Dunque manganelli, lacrimogeni e cariche diventano strumenti da utilizzare solo in casi in cui non se ne può fare a meno. Meglio, piuttosto, usare il Capsicum, lo spray urticante al peperoncino. Novità in vista anche per i servizi-ronda, che verranno dotati di un Taser, la pistola elettrica. Infine il capitolo degli idranti, altro strumento da prediligere poiché in grado di disperdere i manifestanti senza però gravi conseguenze fisiche (si pensi alla loro efficacia al recente vertice della Bce a Napoli). Tutti gli agenti, infine, dovranno essere dotati di telecamera (oggi sono utlizzate a campione, e talvolta sono spente). Il pacchetto - Sono quelli appena elencati i principali punti qualificanti del pacchetto di misure redatto dal vice capo della Polizia, Alessandro Mangoni, sulle linee guida del capo Alessandro Pansa. Un pacchetto di misure che è planato fino alla scrivania di Alfano. Il ministro dell'Interno, da parte sua, vuole rispondere anche in questo modo alle critiche che gli sono piovute addosso dopo gli ultimi episodi di tensione: sul suo conto pende una mozione di sfiducia presentata da grillini, Lega Nord e Sel.