La polemica
Moncler, dopo il tonfo in Borsa, querela la Gabanelli
Mentre su Twitter l'hashtag #moncler consolida la prima posizione nella classifica degli argomenti più discussi di giornata, arrivano i primi comunicati da parte dell'azienda italiana specializzata in abbigliamento invernale. Dopo la puntata di Report di ieri, 2 novembre, dedicata interamente a rivelare lo spiumaggio cruento delle oche vive negli allevamenti ungheresi, l'impresa guidata da Remo Ruffini ha pagato un prezzo altissimo in Borsa: a Piazza Affari il titolo ha subito una flessione del 4% circa, -3,80% alle 15, chiudendo con una perdita in chiusura del del 4,8%. Il comunicato - "Moncler utilizza solo piume di alta qualità, acquistata da fornitori obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali. L'associazione del nome Moncler a pratiche illegali e vietate dal nostro codice etico, è impropria - spiega in una nota l'azienda che aggiunge - I nostri fornitori sono obbligati a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali come riportato dal codice etico Moncler e sono situati ad oggi in Francia, Italia e Nord America. Per quanto riguarda la produzione - come comunicato inascoltati a Report - confermiamo che questa avviene in Italia e in Europa. In Italia la produzione avviene in quantità limitate mentre in Europa nei luoghi deputati a reggere la produzione di ingenti volumi con elevato know-how tecnico (che garantisce la migliore qualità riconosciuta a Moncler dai consumatori)." Sul Web - Ciò non è bastato a fermare la furia degli utenti presenti sui social network: su Facebook e Twitter in particolare, i link che demonizzano il marchio, proponendo di boicottarne i prodotti, si sono moltiplicate per tutto il pomeriggio seguendo #siamotuttioche che assieme al sopracitato #moncler hanno monopolizzato Twitter per tutta la giornata di oggi. Report affonda Moncler: sul web infuria la polemica Guarda il video su LiberoTv